mercoledì 23 settembre 2015

Scena 28- Poi si vedrà- Romanzo

Scena 28



"Pericolo scampato"



Il primo dottore che si affacciò nella stanza aveva un viso giovane, occhi azzurri, capelli biondi, mascella scolpita, era accompagnato da cinque infermieri. Si chiamava Jonh Tyle, era stato uno dei più giovani a diplomarsi, conclusa la laurea aveva trovato subito lavoro. Era uno dei medici più rinomati di tutti gli Stati Uniti, apparso migliaia di volte su tutti i più importanti giornali di medicina, apprezzato anche dai colleghi più vecchi. Il dottore entrò nella stanza di fretta, con il camice che gli svolazzava intorno in stile mantello, sul quale era apposta una targhetta con sopra il suo cognome. Si rivolse alla madre di Alice dicendo<<”Signora mi dica cosa sta succedendo”>> <<”Dottore! Alice si sta svegliando!>> <<”Mi dia un secondo che le do un'occhiata, lei può accomodarsi fuori dalla stanza per cortesia ?”>> <<”Certo l'importante è che le dia un'occhiata immediatamente”>> <<”Certo, non si preoccupi, ci lasci lavorare”>> Sophie si incamminò velocemente verso l'uscita chiudendo la porta dietro di se.
Intanto anche il dottore Bendy si era svegliato e assisteva comodamente seduto dalla sua sedia a tutto l’operato del giovane collega senza dire nemmeno una parola, osservò tutto, da come si muoveva fino alle parole che aveva usato per far uscire Sophie, era uno scrutatore molto attento.
Il dottore si avvicinò al letto con sopra Alice e gli osservò attentamente gli occhi, si muovevano in continuazione, il loro movimento era strano, come se volessero comunicare qualcosa, d'un tratto si fermarono e Alice chiuse gli occhi. Il respiro si fece sempre più veloce, come il cuore che aveva aumentato in una maniera incredibile il numero di contrazioni al minuto. Qualcosa non stava andando nel verso giusto. Il cuore di Alice si fermò. Il dottor Bendy deglutì freneticamente quelle gocce di saliva che gli erano rimaste sulla lingua. Il dottor Tyle sobbalzò un secondo, poi ordinò ad un infermiere di correre a prendere un defibrillatore ma nella fretta si dimenticò la porta della stanza aperta. Fuori c'era Sophie che già da un po’ sospettava qualcosa perché si sentivano troppi rumori. Dalla porta l'anziana donna poté ammirare la scena bruttissima di cui stava facendo parte Alice. Il giovane dottore di corsa sbottonò la camicia da notte della paziente e inizio il massaggio cardiaco. Intorno a Alice si formò uno scudo di infermieri che assisteva e aiutava il massaggio cardiaco. Sophie, nel corridoio dell'ospedale , si inginocchiò di colpò, con le mani che coprivano il volto, stava accadendo tutto troppo velocemente, non aveva nemmeno il tempo di fare mente locale .
Il dottor Tyle afferrò di fretta il defibrillatore stacco le placchette di sicurezza poste sugli elettrodi e accese il defibrillatore. Sulla parte anteriore c’erano dueluci verdi se ne accese prima una e poco dopo si accese anche la seconda , il defibrillatore era pronto per la scarica. Il dottore fece allontanare tutti dal letto , compreso il respiratore elettrico dov’ era presente una bombola d’ossigeno che avrebbe potuto esplodere a contatto con la corrente elettrica. <<”3…2…1…VAI!>> arrivò la prima scarica. Il misero corpo di Alice sobbalzò leggermente per poi ricadere delicatamente sul letto. Avvicinò l’orecchio al petto ma il cuore ancora non aveva ripreso a battere, c’era bisogno di un’altra scarica. Di corsa riprese gli elettrodi e li riattaccò nella posizione consona, attese che si riaccendessero le due luci e rilasciò la seconda scarica, per la seconda volta la paziente sobbalzò e poi ricadde sul letto, questa volta quando il dottore riavvicinò le orecchie al petto sentì finalmente il battito del cuore, finalmente ce l’avevano fatta .
Sophie da fuori era rimasta senza voce e senza lacrime talmente tante le lacrime che aveva cacciato durante l’intervento disperato dei medici. Un infermiere si allontanò dal lettino e si diresse verso l’anziana donna <<”Signora ce l’abbiamo fatta”>>, il viso di Sophie si sollevò a fatica , affranta, <<”Grazie…”>>

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