mercoledì 19 agosto 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 27

"Amici"

Il sole aveva appena iniziato a far sentire la sua presenza sui volti dei militari, eppure erano già pronti per continuare il cammino. Damian non aveva chiuso occhio quella notte, pensando alla sua famiglia. Raccolsero tutti i loro oggetti e si misero in cammino verso ovest. Il freddo gelido della nottata stava via via lasciando spazio ad un terribile caldo umido, percorsero circa 7 km prima di fermarsi in una sorta di villaggio che si trovava nella boscaglia. Era composto da una decina di minuscole 'case' (se così possono essere chiamate), nelle strade correvano a destra e sinistra bambini completamente pelle ed ossa ma felici.
Questo era l'altra faccia del Vietnam, persone per bene che vogliono solamente vivere in pace, villaggi composti da centinaia di persone che vivono ancora a contatto con con la natura, sfruttando tutto quello che ha da offrire. Le donne trasportavano enormi cesti pieni di frutta in testa, gli uomini si davano alla caccia e al lavoro nei campi. Il gruppetto di soldati capitanato da Damian entrò cautamente nel villaggio temendo la reazione delle persone. Continuavano a passo lento, tutti gli occhi erano su di loro, li fissavano tutti, e nessuno spiccicava una parola. D'un tratto si avvicinò a loro un uomo dalla piccola statura, pelle ed ossa anch'esso, aveva i capelli e la barba completamente bianchi. Esclamò contro gli americani delle parole che alle loro orecchie furono completamente incomprensibili. Damian si distaccò dal gruppetto e si ritrovò faccia a faccia con quello che molto probabilmente era il capo villaggio, con le mani cercava di mostrargli la bandiera logora che portava sulla divisa e cercò di far capire a quell'uomo chi fossero <<”siamo americani, portiamo la pace, riesce a capirmi ?”>>. L'uomo fece uno strano cenno ed esclamò delle frasi nella lingua locale . Dalle sue spalle partì una ragazza. Capelli castani,occhi castani, fisico 'mangiato' dal lavoro, si fermò alla destra dell'anziano e disse <<”Salve, benvenuti nel villaggio di Mikli-tai, perché arrivate nel nostro qui ?”>>. Vedendo che quella ragazza parlava l'americano abbastanza bene Damian fece un sospiro di sollievo perché questo voleva dire che potevano comunicare le proprie intenzioni benefiche senza problemi <<”Siamo soldati dell'esercito americano, siamo qui di passaggio, io sono l'ufficiale Scott questi sono i miei ragazzi, ci stavamo dirigendo verso il nostro campo di ritrovo che dovrebbe essere a poca distanza da questa zona, ripeto che non vogliamo far del male a nessuno”>> <<”Ah siete americani...gli ultimi americani che sono passati di qui ci hanno decimato lo sapete? Siamo sopravvissuti per miracolo, hanno ucciso uomini,bambini e donne, senza alcuna distinzione, utilizzando la stessa brutalità sia per l'uno che per l'altro. Siamo una civiltà ospitale, cerchiamo sempre e comunque di accettare chiunque entri in questo villaggio, ma voi “marines” ci avete cambiato, ci avete insegnato che non si può essere gentili con chiunque, siete stupidi credete che ogni singolo vietnamita abbia la testa rivolta alla guerra … non è così”>> la ragazza iniziò a piangere<<”Mio padre ...per essere ospitale con un americano è stato ucciso, 14 colpi di un fucile gli hanno trapassato il corpo, il tutto davanti a me, e ringrazio chissà quale Dio che mi ha salvato la vita... noi non vogliamo essere come voi, ma dovete darci una prova della vostra bontà e del reale  perché voi siate qui”>> <<”Siamo qui ,lo ripeto, solamente di passaggio, volevamo solamente trascorrere la notte in questo villaggio, domani all'alba ripartiremo. Non so chi sia stato a uccidere tutte queste persone, chiunque sia stato, vi porto le più sincere scuse dall'America ...e..”>> <<”Ah lei crede che bastino delle scuse”>> interruppe la ragazza <<” Crede sul serio che bastino delle scuse a riempire il vuoto di un bambino senza padre, di una donna senza il proprio marito, se questo è il vostro pensiero avete sbagliato a fermarvi, prendete la vostra roba e proseguite per il sentiero ...”>> <<”Non voglio dire che bastano delle scuse, ma semplicemente che di certo non sono io il responsabile, purtroppo non posso ridarvi indietro i vostri cari, dopotutto l'hai detto proprio tu, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, come esistono vietnamiti a sangue freddo e crudeli e vietnamiti che invece lavorano dalla mattina alla sera per sopravvivere, esistono anche marines che non guardano nessuno e uccidono chiunque e marines che invece credono nel valore della libertà e cercano di portarla nel mondo, io penso di appartenere ai secondi...Volevo proporvi un patto”>> <<”Parla...”>> <<”Se noi ora vi consegnamo tutte le nostre armi e le custodite fino a quando non ce ne andiamo, ci lasciate riposare nel vostro villaggio almeno per questa notte?Non penso che se avessi voluto uccidervi vi avrei lasciato le armi ...”>> La donna si voltò verso l'anziano e tradusse tutto quello che aveva detto Damian, l'uomo dalla barba bianca si prese un secondo per rispondere, poi ricominciò a parlare in quella lingua incomprensibile. La donna si girò verso i soldati e disse <<”Visto che ci state dando prova della vostra buona anima vi accettiamo nel nostro a patto che voi ci consegnate in questo preciso istante tutte le armi che voi avete con voi, fatto questo potrete rimanere quanto volete”>> Intorno si era formato un cerchio umano composto da un centinaio di persone , tutte in silenzio che ascoltavano il dialogo tra le due parti. <<”Accettiamo”>> rispose Damian , che poi ordinò ai suoi soldati di poggiare tutto a terra.

                                                                   Christian Di Iorio

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