Scena 28
"Pericolo scampato"
Il primo dottore che si affacciò nella stanza aveva un viso
giovane, occhi azzurri, capelli biondi, mascella scolpita, era accompagnato da
cinque infermieri. Si chiamava Jonh Tyle, era stato uno dei più giovani a
diplomarsi, conclusa la laurea aveva trovato subito lavoro. Era uno dei medici
più rinomati di tutti gli Stati Uniti, apparso migliaia di volte su tutti i più
importanti giornali di medicina, apprezzato anche dai colleghi più vecchi. Il
dottore entrò nella stanza di fretta, con il camice che gli svolazzava intorno
in stile mantello, sul quale era apposta una targhetta con sopra il suo
cognome. Si rivolse alla madre di Alice dicendo<<”Signora mi dica cosa
sta succedendo”>> <<”Dottore! Alice si sta svegliando!>>
<<”Mi dia un secondo che le do un'occhiata, lei può accomodarsi fuori
dalla stanza per cortesia ?”>> <<”Certo l'importante è che le dia
un'occhiata immediatamente”>> <<”Certo, non si preoccupi, ci lasci
lavorare”>> Sophie si incamminò velocemente verso l'uscita chiudendo la
porta dietro di se.
Intanto anche il dottore Bendy si era svegliato e assisteva
comodamente seduto dalla sua sedia a tutto l’operato del giovane collega senza
dire nemmeno una parola, osservò tutto, da come si muoveva fino alle parole che
aveva usato per far uscire Sophie, era uno scrutatore molto attento.
Il dottore si avvicinò al letto con sopra Alice e gli osservò
attentamente gli occhi, si muovevano in continuazione, il loro movimento era
strano, come se volessero comunicare qualcosa, d'un tratto si fermarono e Alice
chiuse gli occhi. Il respiro si fece sempre più veloce, come il cuore che aveva
aumentato in una maniera incredibile il numero di contrazioni al minuto.
Qualcosa non stava andando nel verso giusto. Il cuore di Alice si fermò. Il
dottor Bendy deglutì freneticamente quelle gocce di saliva che gli erano
rimaste sulla lingua. Il dottor Tyle sobbalzò un secondo, poi ordinò ad un
infermiere di correre a prendere un defibrillatore ma nella fretta si dimenticò
la porta della stanza aperta. Fuori c'era Sophie che già da un po’ sospettava
qualcosa perché si sentivano troppi rumori. Dalla porta l'anziana donna poté
ammirare la scena bruttissima di cui stava facendo parte Alice. Il giovane
dottore di corsa sbottonò la camicia da notte della paziente e inizio il
massaggio cardiaco. Intorno a Alice si formò uno scudo di infermieri che
assisteva e aiutava il massaggio cardiaco. Sophie, nel corridoio dell'ospedale
, si inginocchiò di colpò, con le mani che coprivano il volto, stava accadendo
tutto troppo velocemente, non aveva nemmeno il tempo di fare mente locale .
Il dottor Tyle afferrò di fretta il defibrillatore stacco le
placchette di sicurezza poste sugli elettrodi e accese il defibrillatore. Sulla
parte anteriore c’erano dueluci verdi se ne accese prima una e poco dopo si
accese anche la seconda , il defibrillatore era pronto per la scarica. Il
dottore fece allontanare tutti dal letto , compreso il respiratore elettrico
dov’ era presente una bombola d’ossigeno che avrebbe potuto esplodere a
contatto con la corrente elettrica. <<”3…2…1…VAI!>> arrivò la prima
scarica. Il misero corpo di Alice sobbalzò leggermente per poi ricadere
delicatamente sul letto. Avvicinò l’orecchio al petto ma il cuore ancora non
aveva ripreso a battere, c’era bisogno di un’altra scarica. Di corsa riprese
gli elettrodi e li riattaccò nella posizione consona, attese che si
riaccendessero le due luci e rilasciò la seconda scarica, per la seconda volta
la paziente sobbalzò e poi ricadde sul letto, questa volta quando il dottore
riavvicinò le orecchie al petto sentì finalmente il battito del cuore,
finalmente ce l’avevano fatta .
Sophie da fuori era rimasta senza voce e senza lacrime
talmente tante le lacrime che aveva cacciato durante l’intervento disperato dei
medici. Un infermiere si allontanò dal lettino e si diresse verso l’anziana
donna <<”Signora ce l’abbiamo fatta”>>, il viso di Sophie si
sollevò a fatica , affranta, <<”Grazie…”>>