mercoledì 3 giugno 2015

Romanzo-Poi si vedrà-scena 22

Scena 22
 
"Sangue glaciale"
 
Tra il silenzio assordante della stanza si faceva spazio il rumore continuo dei passi svelti dei medici.
Alice intanto non si era mossa di un centimetro e rimaneva ferma e gelida li a terra , senza muovere un muscolo. Sophie era rimasta scandalizzata , era diventata quasi più pallida della ragazza a terra , tutto il caos che avevano creato i soccorritori le era passato in secondo piano, non sentiva più niente , nella sua testa risuonavano costanti solamente le parole dette pochi secondi fa dal dottor Bendy, era ammutolita , aveva perso le parole ,e forse, anche una figlia .
Intanto intorno ad Alice si era creata una confusione non indifferente , cinque dottori la toccavano e le controllavano bocca, pupille e polso in continuazione , cercando di capire da cosa derivasse simile reazione .Fortunatamente , almeno per ora, il polso manteneva un battito abbastanza stabile. Il dottor Bendy conosceva tutti i soccorritori , gli dava del tu e li chiamava per nome <<"James passami lo sfigmomanometro">> di corsa il medico-dottore si fiondò nel borsone e recuperò il prima possibile lo strumento chiesto dal dottore .Il signor Bendy li misurò la pressione arteriosa, aveva dei valori molto bassi , bisognava portarla in ospedale immediatamente per evitare che la situazione peggiorasse, diede ordine a due infermieri di prendere la barella in ambulanza e di caricarci su il corpo della giovane ragazza . Subito dopo aver dato l'ordine il dottore si alzò da terra e si diresse verso Sophie , l'abbracciò come se si conoscessero da sempre, in quei casi non contava ne parentela e ne amicizia .
Avvicinò la bocca all'orecchio dell'anziana donna e gli sussurò a voce quasi nulla <<" Signora, sua figlia deve essere portata in ospedale immediatamente per farle degli accertamenti il prima possibile ..non si preoccupi provvederò io stesso a salvaguardarla ...">> Il dottore spalancò gli occhi, la donna incredibilmente non aveva fatto una piega , ne piangeva e ne urlava , era quello il famoso sangue freddo di Sophie , il saper mantenere la calma anche nei casi più disperati , ora , per esempio , vedeva portarsi via la figlia svenuta , senza sensi, esanime, eppure lei era li e non produceva smorfia perché sapeva che quella era la scelta giusta da fare per la figlia e mettersi a piangere avrebbe solo fatto perdere tempo al dottore . Sophie girò lo sguardo verso il signor Bendy ed esclamò <<"Si, non si preoccupi , portiamola il prima possibile in ospedale , se vogliamo salvarla ">>. L'uomo, sorpreso dalla freddezza della matura donna che si trovava davanti , annuì distratto cercando una spiegazione . Era stranissimo , una madre che vede la figlia che ha cresciuto a terra circondata da dottori , in un lago di sangue per di più, non aveva mosso ciglia , i solchi rugosi rimasero scavati nelle posizioni immobili .
I medici caricarono Alice sulla barella e la trasportarono in ambulanza di corsa , chiusero le porte del mezzo di soccorso e diedero luce alla sirena, misero in moto e sgommando si diressero in ospedale .
Intanto Sophie afferrò la nipotina che piangeva per mano e disse al dottore <<"Signor Bendy ci accompagna in ospedale per cortesia ?" ,il dottore si riprese dal suo lungo ragionamento e rispose <<"Certo , accomodatevi in macchina vi ci porto subito ">>. 
Le portiere della macchina si chiusero in men che non si dica , immediatamente l'automobile si mise in fila indiana dietro l'ambulanza ,diretta anch'essa in ospedale.
Intanto a casa Scott regnava il silenzio , schegge di vetro sorvegliavano la casa da tutte le angolazioni, il sangue di Sophie era accarezzato alternativamente dalla tenda del balcone che si alzava o si abbassava a seconda del vento, disegnando altre gocce sul pavimento con l'anima di Alice .
Sembrava calma quella stanza , ma era in realtà, dominata da un caos di emozioni che l'aveva lasciata orfana solamente pochi secondi fa ,rimanendo in religioso silenzio si udiva ancora l'eco disperato delle urla della povera ragazza. Damian,a migliaia di chilometri da casa , neanche immaginava tutto quello che la sua partenza aveva causato . Stranamente però , entrambi camminavano all'ombra della morte , entrambi ne avevano sentito il profumo , forse collegati da uno stesso destino, forse collegati da un filo, indissolubile, che li guidava entrambi , a dimostrare che, anche se erano distanti innumerevoli chilometri , quei due , Alice e Damian, anzi le anime di Alice e Damian , camminavano insieme, sfidando il destino, mano nella mano .
 
Buona lettura                                                                                            Christian Di Iorio

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