sabato 13 giugno 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 25

                                                            Scena 25
                                                       "Il bosco maledetto"
Il bosco era molto spesso perché i pini erano disposti molto vicini e quasi non lasciavano tralasciare la luce. Aveva smesso di piovere, il terreno era ancora molto umido e i vari ramoscelli,foglie e muschio formavano un fanghiccio putrido che lasciava slittare gli anfibi dei soldati . Stavano camminando da parecchie ore, il fogliame sparso a terra risuonava in uno scrocchio ritmico a ogni singolo passo di ogni singolo soldato. I militari camminavano nel silenzio e seguivano Damian in fila indiana tenendo gli occhi ben aperti a ogni più piccolo movimento che avvistavano dietro ogni cespuglio, poteva benissimo essere un vietnamita che si teneva nascosto. Per ora niente , era tutto tranquillo e la loro marcia continuava spedita verso la probabile salvezza. L'uomo che si era caricato il gruppo sulle spalle e lo stava portando avanti era l'Ufficiale Scott , il quale non mostrava la minima smorfia di dolore o sofferenza in viso. Il resto del gruppo invece sembrava già logoro moralmente e fisicamente. C'era chi zoppicava,d'altronde gli anfibi non erano le migliori scarpe per percorrere chilometri su chilometri, chi invece respirava affannosamente ,chi ogni tanto si piegava su se stesso divorato dai crampi allo stomaco e poi c'era chi teneva compagnia a Damian e si dimostrava consono a quella missione,ovvero il sotto-ufficiale Spike. Anch'egli non aveva un minimo accenno di stanchezza e procedeva spedito per la sua strada,dimostrando che le parole che aveva detto al suo nuovo compagno di avventura erano del tutto veritiere.
Il sole stava tramontando e allora Damian decise che forse era meglio fermarsi per qualche ora per rifiatare un po per poi riprendere il cammino verso l'accampamento <<”Ragazzi ci fermiamo per qualche ora , poi riprendiamo “>> esclamò l'Ufficiale, la notizia fu accolta da tutti da un lungo sospiro, era proprio quello che stavano aspettando. Cercarono di accendere un fuoco , per asciugare gli indumenti bagnati dalla pioggia, ma l'idea fu inutile dato il fango di fondo del bosco . Le ore e i minuti sembravano non passare mai in quella fitta vegetazione , gli alberi sembravano sussurrare qualcosa ogni volta che il vento li accarezzava , i soldati si erano distesi, per modo di dire, su dei lunghi tronchi di albero abbattuti ,forse, da qualche tempesta. Era l'unica cosa leggermente asciutta sulla quale dormire,si distesero tutti e poggiarono la testa su di un cuscino formato dalle foglie strappate dai cespugli, cercarono di dormire,ovviamente senza riuscirsi. Il tempo passava , la notte era arrivata e l'umidità insieme ad essa, ora faceva molto freddo,contrariamente a qualche ora prima  e gli insetti avevano ripopolato abbondantemente l'aria. Nel gruppo c'era già chi piangeva disperato e si tirava i capelli...beh, quello era solamente l'inizio...

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