mercoledì 17 giugno 2015

Romanzo-Poi si Vedrà-Scena 26

Scena 26
"Falsa Visione"
 
Sophie non credeva ai propri occhi. Sua figlia finalmente si era svegliata da un coma durato, fortunatamente, solamente un giorno e una notte. <<"Alice! Finalmente amore mio! Ti stavamo aspettando! Come ti senti?">> disse l'anziana donna. Alice non rispondeva, muoveva solamente gli occhi. Sophie aveva capito che la figlia non si era svegliata del tutto, fu per lei come sbattere contro un muro di cemento in piena corsa. Lentamente Sophie allontanò le mani dal volto della ragazza e si riaccomodò al proprio posto sulla sedia al fianco del lettino, scioccata da quella triste notizia. Intanto le parole di Sophie avevano svegliato il dottore che ora stava sbadigliando vistosamente. Con una voce ancora carica di sonno domando alla donna <<"Signora, cosa è successo? Perché si è alzata di colpo dalla sedia?">> l'anziana signora però non lo degnò di risposta. Allora il dottore si mise autonomamente alla ricerca della risposta della sua domanda. Il suo sguardo si soffermò sulle palpebre di Alice che erano aperte e lasciavano intravedere i suoi meravigliosi occhi azzurri che ballavano da sinistra a destra alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Il dottor Bendy si alzò dalla sedia, percepiva dolori in qualsiasi parte del corpo, dopotutto quelle sedie non erano il massimo del comfort, portò la sua faccia di fronte a quella di Alice e osservò quel povero volto immobile. Poi esclamò <<"Bisogna chiamare i dottori!">> di corsa si cimentò nel lungo corridoio che collegava tutte le stanze del reparto, dimenticandosi completamente di ogni tipo di dolore che aveva percepito poco prima.
Sophie intanto aveva fatto mente locale e cercava di parlare alla figlia <<"Alice...non so come dirtelo, sei diventata grande, ma resti pur sempre la mia bimba sorridente che gioca nel salotto con le bambole, sei ancora la bambina che mi ha regalato tante gioie, quella che ho cresciuto, quella che aveva la risata contagiosa. Poi, tra un giorno e l'altro sei cresciuta, ti sei trovata un ragazzo, in poche parole sei diventata una donna. E' arrivato il giorno del matrimonio con Damian, ed insieme ad esso Sophie, sei andata via di casa per vivere con la tua nuova famiglia, quella che tu avevi scelto e formato...beh, ora che sei su quel lettino, ora che non giochi più in salotto con le bambole, ora che sei la signora Scott, volevo solo dirti e ricordarti che io ti ho sempre appoggiato in qualsiasi scelta tu abbia fatto, anche quando ti ho chiesto di lasciare Damian, sappi che l'ho fatto solamente per il tuo bene, perché sei la cosa più importante che ho, e vederti in quelle condizioni, condizioni che ti ha portato purtroppo la tua felicità, mi rattrista il cuore, mi fa piangere, mi crea dolore immenso, anche se mi sento meglio pensando che le scelte che hai fatto le hai fatte tutte per la ricerca della tua personale felicità, che spero tu sia riuscita a raggiungere. Ora come ora non posso fare niente, posso solo assisterti e fare una miriade di preghiere al giorno, sperando che il miracolo stavolta tocchi a noi, che Dio abbia posato il suo sguardo benevolo qui, in questa stanza ...">> Il lungo monologo fu interrotto dal rumore dei passi della truppe di dottori che stava correndo per raggiungere la stanza di Alice che rimbombava nel lungo corridoio.

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