giovedì 30 aprile 2015

"L'essenziale"

"L' essenzialismo che affligge la società moderna è un 'falso' essenzialismo, perché l'essenziale al giorno d'oggi è essere felici, ma per essere felici non ci basta l'essenziale ..."

Christian Di Iorio

lunedì 27 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 19

Scena 19
"Benvenuto di piombo"

Gli occhi si aprirono lentamente , rimase quasi accecato, poi mise a fuoco la scena che aveva attorno.
Damian si stiracchiò , i muscoli si erano intorpiditi quasi completamente. Il ragazzo che era al suo fianco era scomparso , sul sedile aveva lasciato solamente una foto, nella quale erano raffigurati un uomo e una donna con al centro tra i due un bambino magrolino. Molto probabilmente erano i suoi genitori e quello che era al centro era lui. Mentre stava guardando lo scatto sentì una voce che gli diceva <<"Quella è la mia famiglia , mio padre Still e mia madre Amanda , quel ragazzino insignificante al centro sono io ... mi rimane solamente questa fotografia, mio padre è stato trovato morto in un garage, mia madre è morta due anni dopo la scomparsa di mio padre . Dopo aver superato questo brutto "ostacolo" ,se così si può chiamare, sono andato a vivere dai miei zii Sam e Jane , loro mi hanno cresciuto ed educato come fossi realmente suo figlio,mi hanno dato tutto l'amore di cui avevo bisogno ...ma ovviamente il mio cuore non è completo , non è mai stato più completo dalla morte di mio padre , le lacrime ,le urla a squarciagola , le notti insonni , sono tutte realtà che mi hanno accompagnato fino ad oggi e che mi accompagneranno per sempre , vado in guerra tranquillo perchè se mai dovessi morire raggiungerei la parte mancante del mio cuore ...">> Damian era rimasto a bocca aperta <<"Senti ...Spike ,se posso darti del tu ,sono rimasto senza parole, non sapevo che ...all'apparenza sembravi un ragazzo imbambolato che credeva di giocare con i giocattoli quando maneggiava un fucile e che credesse che la guerra fosse un giochino da ragazzi , ma dopo questo discorso devo ricredermi ... ">> Rimase qualche secondo di silenzio poi aggiunse <<"Ragazzo dove sei stato ?">>
Il sotto-ufficiale rispose <<"Signore so...">> <<"Chiamami Damian ,non signore , non ti preoccupare ...">> Lo interruppe Damian. Spike continuò <<"Damian , sono stato nella cabina del pilota ... dieci minuti e atterriamo , si prepari" .
Dal finestrino si vedevano le nuvole cariche di pioggia nelle quali stavano volando, una voce gracchiante dall'altoparlante esclamò <<"Signori stiamo per iniziare le manovre di atterraggio , controllate tutti le citure di sicurezza gentilmente , l'atterraggio potrebbe essere molto difficile ">>
Tutti i passeggeri controllarono le cinture , e afferrarono saldamente il sedile con entrambe le mani.
Il pilota dell'aereo iniziò l'atterraggio, il mezzo si chinò leggermente verso il basso e piano piano uscì dalle nuvole. Lo spettacolo  era terrificante , le pioggia ora bagnava l'aereo che brillava sempre di più della luce dei proiettili . L'aereo atterrò , i proiettili lo colpivano in pieno con delle raffiche infinite . Il pilota ebbe a malapena il tempo di aprire il portellone posteriore del mezzo , poi fu trapassato da tempia a tempia da un proiettile che spaccò il vetro della cabina .
I soldati si affacciarono dal portellone ,ai loro occhi si presentava una scena che aveva dell'incredibile , pioveva e la pioggia cadeva sul fango simulando le traiettorie dei proiettili , i lampi squarciavano il cielo in due, nell'aria si respirava puzza di morte , i cadaveri abbracciati dal fango rossastro erano centinaia , una cosa era chiara ; erano atterrati nel bel mezzo di una guerriglia, se il vietnam si presentava così ... la morte camminava sotto braccio con le loro anime .
La situazione non era semplice , insieme ai 14 militari erano partiti anche alcune armi . Vicino al portellone c'era un grosso cassone con sopra scritto "M16", quel nome non lo aveva mai sentito nessuno,molto probabilmente era qualche nuova arma che stavano mandando dagli Stati Uniti. Damian con un colpo secco aprì la cassa e i pensieri si rivelarono esatti , nella cassa c'erano un gran numero di fucili , mai visti prima . Era un fucile d'assalto , aveva un caricatore STANAG da 20 colpi e un mirino a palo poggiato sulla fine della canna e , ultima cosa , era un fucile molto leggero .
I 14 soldati si armarono con un fucile a persona , si guardarono tutti negli occhi  prima di scendere in battaglia , avevano tutti la fronte bagnata dal sudore e dalla pioggia. Si disposero tutti in fila indiana con il volto rivolto verso Damian che mentre gli camminava di fronte disse <<"Signori, soldati , ma soprattutto uomini , padri di famiglia , mariti... siamo giunti in Vietnam , questo paradiso di piombo non è un luogo molto piacevole , qui ci vogliono gli attributi , qui si vedono gli uomini , avete un fucile tra le mani, andate li fuori con la consapevolezza che qui ognuno di noi deve sopravvivere , ognuno di noi deve riabbracciare i propri figli ..." il discorso fu interrotto da un proiettile che sibilò nell'aria e colpì il soldato alla destra di Spike , il soldato cadde a terra. Quello era il segnale che bisognava stare attenti , quello era il segnale che la guerra li aspettava , quello era il benvenuto che gli aveva riservato il Vietnam.  

Buona Lettura                                                                                     Christian Di Iorio

venerdì 24 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 18

Scena 18
"Quasi arrivato"

Damian uscì con passo svelto dall'ufficio del generale, percorse il corridoio che portava all'uscita e uscì dalla caserma . All'esterno della caserma c'era una camionetta militare che caricava tutti coloro che dovevano partire per il Vietnam quel giorno . Damian si avvicinò allo specchietto dell'autista e gli domandò <<"Questa è la camionetta per il Vietnam">> L'autista annuì. Si di resse sul retro , dove c'era l'entrata e si accomodò sul sedile laterale. L'interno del "taxi", se così si può chiamare era già pieno di militari , Damian era l'ultimo , infatti non appena salì la camionetta partì.
Difronte a lui c'erano sette militari di diverso grado , alla sua destra c'è n'erano altri sei , erano quattordici in tutto e avevano un destino comune. Avevano tutti lo sguardo basso e nessuno osava pronunciare una parola , tra i sedili si sentiva solo la canzone che proveniva dalla radio , era dei "The Monkees". 
Il viaggio durò circa venti minuti, poi giunsero all'aeroporto militare di Washington dove c'era un aereo che li stava aspettando. Scesero dalla camionetta e in fila indiana salirono sull'aereo. I sedili erano da due posti , Damian capitò insieme ad un Sotto-ufficiale che si chiamava Jack Spike . Tutti guardavano fuori dai finestrini , guardavano la loro patria , la loro terra , forse per l'ultima volta.
L'aereo era un Douglas C-124 Globemaster II o meglio soprannominato "old Shakey" , un mezzo da trasporto pesante . All'interno era inquietante perché l'aereo era vastissimo e in quella grandezza risuonava un silenzio tombale , tutti i militari erano con le foto delle loro rispettive famiglie in mano e c'era chi piangeva e chi invece sorrideva , reazioni diverse, ma stesso dolore .
Damian appoggiò il capo sul poggiatesta e cercò di prendere sonno , ma il suo compagno di sedile lo interruppe domandando <<"Da quello che vedo sulla divisa lei deve essere l'ufficiale Scott giusto ?">> Damian aprì gli occhi e rispose<<" Si, sono io lei è ?">> il militare si presentò <<"Piacere , Sotto-ufficiale Spike ">> Il militare sembrava essere un ragazzo , aveva i capelli biondi , gli occhi marroni e aveva un viso lungo e sottile . <<"Quanti anni ha ?">> Il ragazzo sorrise e disse <<" Sono giovane , forse il più giovane che c'è su questo aereo , ho 28 anni ">> Damian sorrise<<" Wow ... hai ventotto anni e già vuoi farti uccidere?">> Il sotto-ufficiale rispose <<"No , mica voglio morire , io voglio semplicemente combattere per un mondo migliore ">>. Il pensiero di quel giovane ragazzo sembrava essere quasi infantile , forse non capiva la difficoltà della missione. Damian si girò dall'altro , poggiò di nuovo la testa sul sedile e disse <<"Senti ragazzo , io sono stanchissimo , devo dormire un po se non ti dispiace ">> <<"Non si preoccupi faccia pure ">> rispose il militare.
L'aereo decollò tranquillo , quasi non si accorsero di quando prese quota . Gli Stati Uniti diventavano sempre più piccoli visti dal finestrino dell'aereo , il volo sarebbe dovuto durare circa sei ore.
Intanto i soldati nell'aereo avevano preso confidenza l'uno con l'altro, incominciava a sentirsi qualche voce , avevano incominciato a fare amicizia , stavano creando una nuova famiglia , ed era meglio così dato che forse la loro non l'avrebbero vista più.

Buona Lettura                                                                                    Christian Di Iorio

lunedì 20 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 17

Scena 17
"La foto"

Erano passati due mesi e Alice aveva messo in secondo piano la partenza di Damian per dedicarsi alle faccende domestiche e per passare un pò di tempo insieme alla madre e alla figlioletta .
Tutto filava liscio, durante i giorni che precedevano la partenza di Damian aveva perso tre chili , ma ora aveva recuperato tutto e ne aveva messi altrettanto, Sophie giocava e scherzava in continuazione con la mamma e sorrideva dalla mattina alla sera facendo gioire un po tutti. Il sole era tornato a splendere in casa Scott , la mancanza di Damian si sentiva , ma quello che c'era in più era l'ottimismo che c'era nell'aria , Damian aveva detto delle parole prima di partire <<"Ovvio che ritornerò ...">> quelle parole risuonavano nella testa di Alice dalla mattina appena si svegliava fino a quando non andava a dormire la sera . Anche se ormai quelle parole si erano trasformate in un conforto perché Alice aveva incominciato a sperare e a credere realmente che Damian fosse riuscito a ritornare sano e salvo dal Vietnam.
Sophie sembrava non aver accusato più di tanto la partenza del padre, forse grazie al suo inconscio infantile , anche se ogni tanto esclamava la parola "papà..." mentre dormiva , ma niente di più. La madre di Alice invece guardava finalmente la figlia sorridere ogni tanto e buttarsi alle spalle la partenza del marito.
Erano circa le due di pomeriggio e Alice stava passando l'aspirapolvere nella sala da pranzo , notò che un raggio di sole attraversava il vetro del balcone e andava a riscaldare una foto appoggiata su un mobile, che ritraeva Damian e Alice sorridenti il giorno del matrimonio. D'un tratto Alice sentì una fitta incredibile allo stomaco , talmente forte che fu costretta ad inginocchiarsi e appoggiare le mani sul mobile con lo sguardo fisso al suolo , con il respiro affannoso , gli era venuta la pelle d'oca all'improvviso , la testa le girava incredibilmente, la gola le bruciava , non riusciva a parlare, dalla bocca gli usciva una voce leggerissima , quasi nulla . Cadde con la schiena a terra e con le mani strascinò via tutto quello che era sul mobile , la cornice con la foto cadde a terra e si sgretolò in mille pezzi. Alice era ancora una volta sdraiata a terra, supina , con le braccia distese a formare un angolo di 90° col corpo , gli occhi aperti che fissavano in maniera inquietante il soffitto , la bocca semiaperta ,tremava tutta . Il folletto era rimasto acceso , ma lei non sentiva niente , era come se si fosse isolata da tutto , il suo cervello gli stava giocando brutti scherzi , sentiva la voce di suo marito come se la stesse chiamando <<"Alice , Alice sono Damian ,tuo marito, ">>. D'un tratto gli si materializzò davanti in divisa con un fucile in mano che gli diceva <<"Amore ... da quanto tempo , volevo sentirti per avvisarti che qua va tutto bene , la situazione è tranquilla non è come la descrivevano ...mah... che cazz...">> smise di parlare e si toccò la schiena con una mano , poi se la riportò davanti . Era completamente ricoperta di sangue , cadde in ginocchio davanti Alice, con gli occhi sofferenti , le labbra gli tremavano come se dovesse dire qualcosa ma non ci riuscisse , poi si distese con la pancia a terra . Attorno a Damian si allargò velocemente una pozza di sangue , era stato sparato ancora una volta alle spalle , alle spalle del militare si allontanava con un fucile in spalla una figura completamente nera , molto simile a quella del pescheto .
Alice ritornò in se , deglutì , aveva la gola arida ,  gli occhi gli bruciavano . Portò le mani al volto e si tirò i capelli poi urlò a squarciagola <<"Dio resettami ! Chiudimi gli occhi !Fammi benedire fai finire tutto oggi !">>  . Stava piangendo per l'ennesima volta ,stava sciacquando i capelli tra le sue lacrime, pensava di aver passato tutto il dolore , ma mentre era sdraiata li , a terra nella sala , capì che tutto quello che aveva passato era solo l'inizio , il brutto doveva ancora venire. Piangeva a dirotto , come un fiume in piena , era una scena straziante , una donna quasi uccisa dall'amore per suo marito .
Le due Sophie erano fuori , avevano approfittato della bella giornata per fare una passeggiata al parco tranquille .
Alice era sola , non si era mai sentita così sola . Cercò di rialzarsi aiutandosi appoggiando le mani al muro, ma non appena si mise in piedi le gambe gli cedettero subito e cadde nuovamente a terra rovinosamente , la testa colpì violentemente il suolo e tutto quello che era intorno a Alice si spense improvvisamente .
Era ancora una volta a terra ,incosciente , perdeva sangue e lacrime , perdeva amore e vita , il respiro continuava miracolosamente a resistere , il sole si era spostato sul corpo privo di sensi di Alice e lo teneva caldo. Sembrava morta , era ferma immobile a terra , da sotto il viso usciva sangue a fiumi misto a lacrime salate, le mani erano rilassate e avevano il palmo rivolto verso l'alto.
Sophie e la nipotina intanto erano al parco e si godevano la bella giornata di sole ...  sorridevano e scherzavano , ma purtroppo il sole sarebbe durato poco , molto poco. All'orizzonte si vedevano già le nuvole cariche di pioggia ...

Buona lettura                                                                              Christian Di Iorio 


venerdì 17 aprile 2015

L'estate sta arrivando

"Seduto sulla spiaggia , pantaloncini,t-shirt,scalzo , guardi il mare , ti godi le stelle che trattengono i colori della notte , il mare ti parla , ti consola , ti incoraggia quel suo rumore ripetitivo è stupendo , accompagna la tua mente in un viaggio dipinto dall'immaginazione , è una sensazione meravigliosa , senti la brezza che ti smuove i capelli,immagini tutto ció come l'eternità racchiusa in un battito di ciglia ,senti la felicità che ti affiora nel cuore , senti la "libertà" ,senti l'estate che sta arrivado ..."

Buona Lettura.                                                      Christian Di Iorio

giovedì 16 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 16

Scena 16
"Un generale paterno"

Damian scese dal treno con una valigia in una mano e l'altra nell'altra mano . Ad aspettarlo c'era un altro taxi , questo molto più pulito di quello che l'aveva accompagnato alla stazione. Si accomdò sul sedile posteriore destro dopo aver appoggiato le valigie nel portabagagli . I sedili erano molto più comodi , non erano rovinati e i finestrini erano talmente puliti che sembrava non ci fossero. L'autista del taxi era vestito in giacca e cravatta (si vedeva che era mandato dall'esercito). Non disse nemmeno una parola per tutto il viaggio ,ogni tanto rivolgeva lo sguardo nello specchietto per guardare ma niente di più . Arrivarono più o meno dopo una mezzoretta. La caserma era immensa , davanti all'entrata c'erano migliaia di militari che marciavano allo stesso ritmo di "Un - Duè" , il taxi si fermò proprio davanti alla porta di ingresso. Una volta sceso e scaricato i bagagli Damian si diresse verso i finestrini dell'autista , ma non appena Damian chiuse il portabagagli il tassista ingranò la marcia e se ne andò senza dire una parola . Di fronte alla caserma c'erano due grandi distese d'erba una a destra e una a sinistra adornate da due cannoni 90/53 datati 1939 usati nella seconda guerra mondiale , al centro poi c'era il vialetto che conduceva all'entrata.
Damian si sentì chiamare , si voltò e vide due uomini in divisa appoggiati alla porta di ingresso che sorridevano , uno aveva i capelli brizzolati , un naso particolarmente lungo e aveva una voce rauca , dai gradi che portava sulla divisa si comprendeva che era uno "Staff Sergeant" cioè un sergente di stato maggiore . L'altro aveva i capelli castani e cortissimi e non aveva nessun grado sulla divisa quindi era un "Cadet" e cioè un soldato semplice .La voce che aveva sentito era del sergente che lo stava chiamando a squarciagola e dopo il saluto di Damian rispose <<"Salve Ufficiale Scott , la stavamo aspettando , anzi, il Generale Mc Kennedy la stava aspettando , segua il soldato Morrison , la guiderà all'ufficio del Generale">>. Damian lo ubbidì e si mise alle spalle del soldato che cautamente lo accompagnò all'interno dell'immensa caserma fino all'ufficio di Mc. Kennedy, i due poi si salutarono e il soldato si dileguò fra le migliaia di divise che giravano in quella caserma. Damian si sistemò la giacca e la camicia , poi fece un sospiro profondo e bussò alla porta di legno di pino , sulla quale era affissa una targhetta con su scritto <<"Ufficio del generale Mc. Kennedy">>.
Dall'interno della stanza si udì un flebile <<"Prego">>. Aprì la porta, si ritrovò in una stanza grandissima , nella quale c'erano : una scrivania con sopra affissa la famosa "aquila" e una targhetta con il nome del generale . Sulla scrivania erano poggiate una bottiglia di whisky e uno di brandy con una fila di bicchieri vuoti a fianco . Sulle pareti erano appesi i vari attestati di merito e le medaglie che aveva guadagnato in anni e anni di onorata carriera , in più sulla parete che era alle spalle di Mc. Kennedy era affissa una enorme bandiera americana.
Il generale sembrò da subito ospitale <<"Si accomodi Ufficiale Scott la stavo aspettando con ansia , finalmente è arrivato . Si sieda su una sedia e prenda un po di whisky o un po di Brandy ... faccia un po come se fosse a casa sua , non si preoccupi">> .L'uomo era sulla cinquantina , sfoggiava una folta chioma già bianca per intero , molto robusto , aveva la divisa riempita da una ventina o addirittura una trentina di medaglie al merito. Sulla scrivania aveva una miriade di fogli tutti con la sua firma, erano convocazioni per il Vietnam.
Damian si versò mezzo bicchiere di whisky, si sedette difronte al generale e gli domandò<<"Signore, perché mi ha convocato qui da lei ? So che ovviamente riguarda la mia partenza per il Vietnam, ma perché farmi avere prima un colloquio con lei , cosa ha da dirmi in particolare ?">>. Mc. Kennedy sorrise , si alzò dalla sedia e si mise di spalle a Damian con il volto che guardava fuori dal balcone della stanza, poi affermò <<"Vede Ufficiale Scott, ha visto tutti quei soldati che marciavano all'entrata? Quelli sono stati tutti qui da me , indifferentemente dal grado. E sa perché ? Perché volevo spiegargli a cosa vanno incontro , perché forse questa potrebbe essere la loro ultima missione, perché forse potrebbero non rivedere più la loro famiglia . Molti , quasi tutti quelli che sono venuti da me e che sono stati seduti proprio li dove ora è seduto lei hanno pianto , le loro lacrime sono cadute proprio li dove ora poggia i piedi, ma dopo cinque minuti si erano ripresi , perché questa è la loro vita , imbracciare un fucile e combattere per la propria patria. Purtroppo c'è chi ritornerà e chi a malincuore vedrà la morte , ma questo è il prezzo da pagare per la pace nel mondo , purtroppo. Che cosa strana , per ottenere la pace cosa bisogna fare ? La guerra . Sa io non voglio spaventarla , o cose del genere ,anche perché lei ha già fatto varie missioni, ma lei sa a cosa va in contro ?">>. Damian era rimasto con il bicchiere vuoto in mano , il nervosismo e l'ansia per la missione gli avevano fatto bere il whisky tutto d'un sorso. Il generale sembrava avergli già dato l'estrema unzione , non glielo aveva urlato in faccia , ma gli stava chiaramente dicendo che quella sarebbe stata l'ultima missione per molti soldati , il Vietnam sembrava essere la casa ideale di satana .
Damian con voce ferma rispose <<"Signore , tutto quello che mi ha detto lei , me lo ripetono ogni giorno , col mestiere che ho scelto quasi tutti i giorni potrebbero essere il "mio ultimo giorno", ho lasciato la mia casa , con mia moglie e mia figlia di due anni che potrei anche non veder crescere se qualcosa vada storto, ma sa cosa le dico ? Personalmente mantengo le promesse , e ho promesso a mia moglie che l'avrei rivista in un modo o nell'altro ...">>. Il generale lo interruppe con una grossa risata <<"ahahhaha , guardi spero che non sia il giorno del suo funerale...">> Il viso di Damian non faceva una piega rimaneva fisso lo sguardo verso gli occhi verdi del generale che si fece subito serio e poi aggiuse <<" Allora Ufficiale Scott io glielo dico come un padre , vede,ricorda le missioni che ha fatto in passato ? Beh, il Vietnam non ha niente a che vedere con quelle , lei sta andando in un luogo dove vedrà la morte faccia a faccia tutti i giorni e dove vedrà morire i suoi compagni giorno dopo giorno, io cerco solo di avvisarla e di farle sapere a cosa va incontro ...tutto qua , non voglio farle nessuna parlantina o fargli credere cose che non sono vere , lei sta andando in guerra , nella guerra più violenta che io abbia mai visto ...">>. Damian non aveva mosso ciglio , rispose <<"Certo che lo so Signore , quando tornerò dal Vietnam passerò prima da qui per darle la mano , e raccontargli come è andata... ">>. Allungò la mano verso il generale che la strinse , poi si girò di spalle e dopo un <<"Arrivederci è stato un piacere ">> Uscì dall'ufficio, Mc. Kennedy rimase li che fissava la porta , era rimasto stupito dalla sicurezza di Damian , nessun soldato aveva dimostrato una freddezza e una sicurezza del genere , era rimasto meravigliato , quell'uomo andava in contro alla morte , ma era sicuro di vincerla .

Buona lettura                                                                  Christian Di Iorio

Allunghiamo un pò le parti!

Oggi ho preso la decisione di pubblicare delle scene un pò più lunghe. Quindi di conseguenza le scene del romanzo verranno pubblicate ogni due giorni .

Christian Di Iorio

mercoledì 15 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-scena 15

Scena 15
"Tutto si risolve per ora "

Le due si guardavano costantemente, Alice appariva a Sophie diversa , ormai era cresciuta , non era più la bambina di una volta , era diventata una donna . Sua figlia era diventata grande e ormai riusciva a prendere le decisioni che riguardavano la sua vita da sola , andando anche contro la volontà della sua amata mamma . Da una parte Sophie però era soddisfatta perché dalla risposta che gli aveva dato sua figlia aveva capito che era maturata abbastanza per sopportare il peso di un marito praticamente assente .Lo sguardo di Sophie piano piano si alleviò fino a far trasformare le sue labbra in una curva di dolcezza diretta verso Alice.
La tenera madre sollevò la mano destra e vi appoggiò il palmo sulla guancia di Alice e incominciò ad accarezzarla lentamente. Alice con quelle carezze tornò indietro nel tempo, la facevano ritornare a quando era bambina , a quando si sedeva , insieme alla madre, sulla poltrona difronte al camino. Su quella poltrona rimanevano per ore e ore , fino a quando Alice non si addormentava tra le braccia della madre che poi la caricava in braccio e la portava a letto.
Era il momento in cui le due riuscivano a conciliare il loro sentimento d'amore e trasformarlo in carezze , era semplicemente il momento più bello della giornata .
E quella carezza gli ricordava tutto, la faceva ritornare piccola. Si era distratta nello sguardo di sua madre e aveva dimenticato ciò che stava facendo . Ritornò in se stessa ,e mentre continuava a guardare la madre disse <<"Mamma , sono una donna ormai , ho una figlia ,ho sposato un uomo che amo follemente , e che amerò per sempre .Non me la sento di rovinare tutto ,preferisco soffrire un po , ma in fondo essere felice piuttosto che sentirmi meglio ora e poi soffrire in futuro ...">>. Sophie sembrava aver capito , annuì e rispose <<"Capisco Alice , dopotutto anche io non avrei lasciato mai tuo padre ,ormai sei una donna  , le decisioni riesci a prenderle da sola, sono io che pensavo di avere ancora una bambina che non capisce le situazioni in cui si trova , e poi hai dimostrato di tenere in maniera incredibile , e di avere una forza d'animo che in pochi hanno , io ti ho fatto quella proposta perché ti vedevo piangere in continuazione , cercavo un modo per farti stare meglio ,per farti sorridere un po, pensavo che questa potesse essere una soluzione , perché avendo un marito militare questa non sarà l'ultima volta che Damian partirà, pensavo che non avessi la forza d'animo per sopportare una situazione ... ma a quanto pare mi sbagliavo ...">>. Alice riempì lo sguardo di gioia , abbracciò la mamma , la riempì di affetto. La piccola Sophie si era svegliata e le aveva raggiunte , le guarda e sorrideva anche lei , poi sii buttò sulla mamma e si unì all'abbraccio. Erauna perfetta scena d'amore , quell'intreccio di braccia era la raffigurazione perfetta dell'amore più incredibile che una potesse provare per l'altra . Quell'abbraccio era la conclusione di un altro problema , anche se Damian era partito da pochissimo e quello non sarebbe stato l'ultimo .

Buona Lettura                                                                                     Christian Di Iorio

lunedì 13 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 14

Scena 14
"Un collega da sempre"

Il fischio del treno era fortissimo, quasi spaccava il vetro del finestrino che tremava pericolosamente . Nella cabina regnava un silenzio allucinante , interrotto ogni tanto dal rumore del whisky che scendeva giù nella bottiglia , fino alla gola del uomo seduto di fronte a Damian. 
Il silenzio tombale fu interrotto dall'uomo seduto al suo fianco con un <<"Dove sei diretto?, vedo che porti la divisa , proprio come me ">>.  Damian girò il capo verso il suo collega e rispose <<"Washington , prima di partire per il Vietnam mi aspetta un colloquio con il generale Mc. Kennedy">>. L'uomo seduto al suo fianco spalancò gli occhi e disse <<"Viet...Vietnam?">> Damian rispose <<"Si ... perché?">> <<"No perché un mio collega è tornato il mese scorso dal Vietnam, mi ha raccontato un po come si sta li ...purtroppo per te li non è un vero e proprio paradiso , l'aria è pesante , si sente puzza di morte costantemente ,lotterai per la sopravvivenza quasi tutti i giorni ,ti troverai faccia a faccia più volte con l'uomo che potrebbe essere il tuo omicida . Se riuscirai a tornare, verrai ricordato come un eroe, pochissima gente ci riesce , e quelle poche persone che ci riescono raccontano il luogo della loro missione come un vero e proprio inferno , dove non puoi voltarti un secondo perché rischi di essere ucciso ...">>. Damian lo guardava fisso negli occhi col pensiero fisso alla sua missione , deglutì lentamente poi aggiunse <<"Emh ...sapevo che in Vietnam non ero una passeggiata ma non pensavo fosse così...con le sole tue parole mi sono saliti i brividi su per la schiena ">>. L'uomo appoggiò una mano sulla spalla di Damian poi esclamò <<"Purtroppo noi non possiamo farci niente . I nostri superiori ci mandano li come se fossimo dei giocattoli , loro se ne stanno li, seduti con il loro sporco culo messo comodo su una sedia girevole , ci conducono alla morte ,inconsapevole delle miriadi di bambini che rischiano di rimanere senza padre , non pensano alle lacrime delle mogli , al dolore , non pensano a niente , per loro è tutto semplice , firmano una carta e finisce li , una riga di inchiostro nero ,ecco quanto valiamo ,un misero e insignificante scarabocchio messo su un foglio di carta ...">>. Damian aveva ascoltato con attenzione tutto il discorso del suo collega , fece un sospiro profondo , poi soffermò <<"Guarda , ancora non conosco il tuo nome , come ti chiami ?">>. L'uomo rispose <<" Luke Milton , scusa se non mi sono presentato ">>. Damian continuò <<"Piacere Luke io sono Damian Scott . Comunque , Luke, quando abbiamo deciso di fare il militare sapevamo a cosa andavamo incontro , sapevamo che avremmo camminato mano nella mano con la nostra morte per tutta la vita , sapevamo che saremmo stati costretti ad allontanarci dalla nostra famiglia , dai nostri cari. Sapevamo a cosa andavamo incontro , eppure lo abbiamo fatto, perchè l'amore per la propria patria supera qualunque cosa, essere coscienti di morire , ma di morire per la propria patria va ben oltre ogni valore morale immaginabile , l'orgoglio, la gloria ...sono tutte emozioni che una volta provate diventano una droga dalla quale dipendiamo e della quale non possiamo fare almeno .Io personalmente , anche se soffro sempre di più per ogni metro che mi allontano dalla mia famiglia , non mi pento della mia scelta perché se vado in guerra e combatto ,lotto e muoio in guerra , l'ho fatto per un valido motivo , l'ho fatto per mia moglie e per mia figlia , l'ho fatto per donargli un mondo di pace e serenità nel futuro ">>. Luke era affascinato dalle parole di Damian, lo guardava a bocca aperta , il suo ragionamento gli aveva aperto la testa , gli aveva fatto pensare ciò che non aveva mai pensato , la possibilità di donare di un mondo di serenità ai loro posteri . Erano due ore che stavano chiacchierando , all'improvviso si udì una voce gracchiante che usciva dalle casse impiantate vicino alla porta che diceva <<"Prossima fermata Washington">>. Damian guardò in faccia a Luke , quell'uomo aveva qualcosa che gli attirava attenzione , era come se lo conoscesse da sempre. Damian disse <<"E' la mia fermata devo scendere">> si alzò e incominciò a prepararsi .

Buona lettura                                                                                                     Christian Di Iorio

domenica 12 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 13

Scena 13
"L'apparenza inganna"

Alice e Sophie dormivano rilassate sul letto matrimoniale . Sophie era sulla parte di Damian , mentre Alice occupava la parte di sua competenza. Erano le nove di mattina , il sole era alto e attraversava il balcone e la tenda di cotone bianco per andare poi a baciare affettuosamente la guancia di alice sul cuscino .
Alice aprì gli occhi e se li strofinò con entrambe le mani , finalmente il mal di testa e il bruciore agli occhi gli era passato. Si girò per guardare Sophie che dormiva ancora profondamente appoggiata sul lato destro .
Alice si alzò lentamente dal letto , finalmente si sentiva bene , finalmente si sentiva viva . Il marito aveva ragione , rifugiandosi nell'affetto di sua figlia riusciva realmente a sentirsi meglio, la gioia e i sorrisi erano un toccasana per tutto il dolore che aveva passato .
Alice si incamminò verso la cucina con gli occhi ancora stracolmi di sonno . Trovò sua madre seduta sul divano con le braccia incrociate che guardava a terra pensierosa. Alice la salutò con un assonnato "Buongiorno" conditò da un sonoro sbadiglio . Sophie le rispose invece con un freddo <<"Siediti">>. Alice obbedì , ma non sapeva cosa avesse in mente la madre , forse voleva solamente parlare della discussione che avevano avuto ieri, oppure poteva qualsiasi altra cosa . Alice si sedette e si strofinò nuovamente gli occhi che le avevano incominciato a bruciare leggermente . Sophie alzò lo sguardo da terra e lo diresse verso sua figlia , la guardò con fare tenero e poi disse <<" Alice io avrei una proposta da farti , anzi avrei un consiglio da darti ...">>. Alice rispose <<Certo mamma continua ">>. Sophie continuò <<" Alice questi pochi giorni che sono stata qui ho visto di tutto , dal dolore incredibile che hai provato e che stai ancora provando , alla felicità che ti dona tua figlia , alla perdita di sensi che hai avuto ieri nel bagno da sola ... ho ragionato tanto su come vivete tu e Damian insieme alla piccola Sophie , la vita che ha scelto Damian forse non è la migliore per te e Sophie , magari tu e tua figlia meritate una famiglia tranquilla , una famiglia, più che altro unita dove magari il padre sia più presente ...forse non so se hai capito dove voglio arrivare ....ma ... volevo consigliarti di riguardare un pò la vita che fate tu e Damian ... e soprattutto se ne vale ancora la pena di continuare a soffrire ...pensaci un po ...">>. Come non detto gli occhi di Alice avevano ricominciato a bruciare e stavano per cadere di nuovo le lacrime . Non solo doveva sopportare il marito che era lontano in un luogo di guerra , ma ora la madre voleva anche che lo lasciasse , era diventata una situazione difficile,molto difficile. 
Alice sospirò poi rispose <<"Mamma , ma ti rendi conto di ciò che dici , tu mi stai dicendo di lasciare mio marito , di andarmene , di abbandonarlo e perché? Solamente perché fa il suo lavoro, magari non avrà scelto una vita facile , ma quattro anni fa , quando gli ho messo la fede al dito gli ho giurato fedeltà nel bene e nel male per tutta la vita , e intento rispettare questa promessa fino alla fine dei miei giorni ...">>. Le due si erano accigliate , nell'aria c'era aria quasi di sfida . Le due donne si guardavano fisse . Sophie era sorpresa dalla risposta della figlia , stava dimostrando di avere una forza d'animo incredibile , come la madre. Alice era sicura della sua risposta , amava suo marito follemente e non lo avrebbe abbandonato per nessun motivo al mondo .

Buona lettura                                                                                               Christian Di Iorio

sabato 11 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 12

Scena 12
"Il viaggio verso la morte"

Il taxi viaggiava a circa 85 Km/h e continuava la sua corsa verso la stazione . Erano quasi arrivati, mancavano pochi chilometri. Damian guardava fuori dal finestrino ,con lo sguardo fisso era distratto .
Il tassista rallentò con rallentò lentamente, erano arrivati .La stazione era grandissima, immensa.Fiumi di persone entravano e uscivano dalle porte dei treni . Damian aprì la portiera e uscì dal taxi . Poi aprì il portabagagli,scaricò la valigia e poi si diresse verso il finestrino anteriore destro della macchina, bussò con le nocche della mano e poi vi si calò per guardare l'autista in faccia .Il tassista abbassò il finestrino girando la manovella che si trovava sotto il vetro e guardò Damian negli occhi .Il militare esclamò <<"Grazie per il viaggio , è stato un piacere viaggiare con lei">> Poi prese qualche dollaro dalla tasca della e glieli poggiò sul sedile come mancia . L'autista abbassò lo sguardo verso i soldi e accennò un lieve sorriso , poi esclamò <<Mah , si rende conto di ciò che sta facendo ?">> Damian non capendo rispose <<"Penso di si ....sto solo ringraziando e dando la mancia a un ottimo autista">> L'uomo esplose in una grossa risata <<"ahahahaahahahahaha...no ,lei sta ringraziando e dando la mancia all'uomo che l'ha accompagnata all'appuntamento con la sua morte ...">> D'un tratto entrambi si fecero seri , l'aria si riempi di tensione, i due si guardavano con aria seria ma non parlavano. Il tassista prese i soldi e glieli appoggiò sul palmo della mano , poi ingranò la prima e se ne andò, Damian rimase pensieroso sul marciapiede con lo sguardo fisso su quei dollari sporchi.Li rimise nella tasca da cui li aveva presi e si diresse verso la biglietteria per fare il biglietto per il treno .Allo sportello c'era una giovane donna con i capelli lunghi e biondi , gli occhi marroni e un naso alla francese . La donna salutò il militare <<"Buonasera, come posso aiutarla ?">>. Damian le risposae cordialmente <<"Buonasera, volevo un biglietto per Washington D.C.">>. La donna gli disse <<"Va benissimo, mi dia le sue credenziali ">>. Damian rispose sorridente <<"Damian Scott , Data di nascita 24 agosto 1947">> La donna rispose<<"Ok, questo è il suo biglietto, sono 25 dollari grazie ">>. Damian pagò, ringraziò e poi si diresse verso il treno che lo avrebbe accompagnato a Washington. Il treno era di un verde scuro e aveva un'aria abbastanza vecchia. Entrò nel vagone di sua competenza e incominciò a camminare lungo il corridoio per cercare una cabina libera . Le prime erano tutte occupate, poi ne trovò una libera , era la cabina numero 17. All'interno c'erano già tre persone e c'era spazio solo per un'altra ,Damian. Sul sedile di destra erano seduti un uomo e una donna . La donna leggeva un libro dalla copertina incomprensibile, aveva gli occhiali poggiati sulla punta del naso . Era una donna sulla settantina , con i capelli bianchi e il viso riempito dalle rughe . Aveva un aria indifferente e non si era nemmeno accorta che Damian fosse entrato nella cabina . L'uomo a fianco invece reggeva una bottiglia di whisky mezza vuota e beveva in continuazione , puzzava in una maniera incredibile , ma la donna al suo fianco non faceva nemmeno una smorfia.
Sul sedile di sinistra invece era seduto un ragazzo che guardava fuori dal finestrino, non appena vide Damian si girò verso di lui e lo salutò <<"Buonasera">> Damian rispose educatamente e poi si sedette vicino a lui . Il fischio del treno si udì forte in tutte le cabine , il treno stava per partire .

venerdì 10 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 11

Scena 11
"Il sogno maledetto"

Alice era appoggiata delicatamente sul letto e dormiva,stava sognando o meglio stava raggiungendo Damian.
Si ritrovò all'improvviso in un pescheto con gli alberi pieni di fiori di tutte le sfumature più belle del rosa . Nell'aria si muoveva leggiadro, trasportato dal vento , il polline che creava un'atmosfera magica. Alice da lontano intravedeva un uomo, un bell'uomo robusto, e stranamente portava indosso una divisa .Alice si incamminò verso quell'uomo, ad ogni passo che faceva una farfalla le si posava addosso , era un luogo magico,Alice non sentiva più niente era semplicemente...felice . Era scalza e la terra e i sassolini sotto i piedi stranamente non le facevano male. Indossava un'abito di un bianco brillante, era senza una macchia era puro. Gli alberi formavano un vialetto al centro e Alice lo stava percorrendo. Il cielo non era ne azzurro come nelle ore diurne e ne blu scuro come nelle ore notturne, era una mescolanza di azzurri e di blu che creavano alla vista un senso di piacere . Alice aveva il capo pieno di petali rosa  che aveva trasportato il vento , e aveva fatto appoggiato dolcemente sui suoi capelli ricci . Alice camminava e l'uomo sembrava sempre di più avvicinarsi , si incominciavano a delinearsi i lineamenti della divisa ,e a quanto pare era una divisa militare. I bottoni dorati della giacca si illuminarono alla luce del sole e quasi accecavano la donna che si stava avvicinando . Alice cercò di mettere a fuoco per capire chi fosse , i lineamenti del volto incominciavano a delinearsi e quell'uomo assomigliava sempre più a Damian. Alice accelerava ad ogni passo, perché quell'uomo assomigliava sempre più a suo marito . Mancavano pochi metri, Alice si mise a correre , quello era suo marito , il cuore gli batteva forte , era proprio lui, era li che l'aspettava a a braccia aperte ,sorridente come non mai  .Lo raggiunse, si buttò tra le sue braccia , Alice si sentiva sicura , come non mai . Senza guardarsi nemmeno i due si baciarono . I petali incominciarono a volteggiare intorno ai due, il cielo cambiava tonalità in continuazione , le farfalle danzavano beate , era una scena di cui la natura stessa si stupiva .I due si guardarono in faccia, sorridevano entrambi , erano contenti . Damian però non parlava , era strano . Mentre si stavano guardando in viso , Damian si accasciò sulle braccia di Alice, la moglie gli teneva il busto con entrambe le braccia. All'improvviso Alice abbassò lo sguardo sulla schiena di Damian e notò che c'era una ferita da cui stava perdendo molto sangue , guardandola più attentamente si accorse che era la ferita di uno sparo. Alzo lo sguardo di scatto, nonostante avesse gli occhi già coperti dalle lacrime notò in lontananza un uomo con un fucile che si allontanava . Gli urlò contro <<"Fermo !!!">>. Ma ovviamente non servì a niente , l'uomo si allontanava indisturbato.Alice si arrese , alzò lo sguardo al cielo e incominciò a urlare <<"Aiuto!Aiuto! Hanno sparato mio marito ! Aiutatemi vi prego !">>. Nessuno rispondeva . Si arrese anche stavolta , fece scivolare delicatamente Damian a terra su un letto di petali,e appoggiò la sua testa sul petto del marito e incominciò a piangere .Le lacrime bagnavano e lavavano tutte le medaglie al valore del marito, intanto sotto il busto di Damian si era formato una pozza di sangue,di un rosso profondo.Alice gli strinse le mani , se le portò alle labbra e le baciò.D'un tratto quella scena bellissima era diventato il palcoscenico dell'incubo più brutto per Alice. Si era fermato tutto , le farfalle erano scomparse, il cielo era diventato grigio , i fiori erano completamente caduti tutti dagli alberi che ora erano spogli, il vento era diventato forte e e muoveva in disordine i capelli di Alice ,che intanto continuava a rimanere abbracciata forte al marito...
D'un tratto uscì da quella scena ,l'aveva interrotta un rumore di una risata .
Sentiva un peso sullo stomaco.Aprì gli occhi , era la piccola Sophie che era salita sul letto e si era seduta sulla pancia della madre. Sophie rideva , contagiò anche Alice che incominciò a ridere e scherzare , strinse la figlia in un abbraccio fortissimo ,quasi mortale . La madre di Alice ammirava compiaciuta dall'uscio della porta della camera , sorrideva anche lei .Però aveva il bisogno urgente di parlare con sua figlia per suggerirle un'idea che, col tempo , anzi , con il passare di molto tempo , l'avrebbe fatta sentire molto meglio .
Alice e Sophie continuavano a giocare sul letto e a ridere , finalmente si divertivano entrambe . Sophie sbadigliò e Alice allora decise di farle poggiare la testa sulla sua spalla e incominciare a cullarla.Incominciò a cantargli una ninna nanna , intanto la cullava dolcemente fra le sue braccia 
Sophie cadde in un sonno profondo in pochi secondi , poi Alice la distese sul letto , sul lato in cui di solito dormiva il padre , e le si distese a fianco e si riaddormentò anche lei in men che non si dica .
Intanto la madre di Alice , Sophie, era scomparsa dall'uscio di porta e aveva deciso di rimandare il dialogo con la figlia , aveva vissuto dei giorni bruttissimi , ed era meglio che quei pochi attimi di felicità se li viveva fino in fondo .

Buona lettura .                                                                                    Christian Di Iorio

Gottfried Benn, Lettera a Fritz Werner, 1949


                                                            Gottfried Benn
   
"Scrivere, non importa se in versi o in prosa, significa maneggiare le parole come pietre, come pietre nude, - un mestiere spietato!"

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 10

Scena 10
"Le prime incomprensioni"

Alice era li, distesa a terra, galleggiava in pace cullata dalla pozzanghera delle sue lacrime. Finalmente aveva trovato un po di riposo da tutto quel dolore .Era già più di mezz'ora che era svenuta.Sua madre ignara dell'accaduto, continuava a sbattere a pugni chiusi e urlare <<"Alice!Alice!">> vicino alla porta del bagno,si stava preoccupando moltissimo, sua figlia era chiusa in bagno da quasi un'ora e non le rispondeva. Non sapeva cosa fare , stava andando in panico, continuava a passarsi la mano tra i suoi capelli ricci ansiosamente. 
Intanto in bagno Alice stava riaprendo leggermente gli occhi , era tutto opaco, non riusciva a mettere a fuoco dove si trovava , sentiva solo un dolore allucinante alla testa e aveva una guancia bagnata , le orecchie gli fischiavano e gli davano terribilmente fastidio. Man mano che passava il tempo però l'offuscamento della vista diminuiva gradualmente e pian piano il fischio stava scomparendo , ma si stava sostituendo con un rumore molto forte e molto fastidioso , sembrava uno sbattere continuo , anzi lo era . Si sentivano dei colpi molto forti , quei colpi rimbombavano nelle orecchie di Alice , la disturbavano terribilmente . Intanto la vista era tornata normale e davanti a lei si presentava il lavandino, allora ricordò dove era e soprattutto perché era finita li. D'un tratto si udì una voce disperata che urlava a squarciagola <<"Alice !Ti prego aprimi!">>. Era sua madre che la stava cercando e bussava con forza vicino alla porta. Alice rispose con voce quasi nulla <<"Eccomi mamma sto arrivando ora apro">>. La madre si tranquillizzò. Non appena Alice aprì la porta Sophie la abbracciò con violenza e disse <<"Mi hai fatto prendere uno spavento incredibile, pensavo che avessi fatto qualcosa di pazzoide perché sono più di venti minuti che busso vicino a quella porta ma tu non mi rispondevi ! Cosa diavolo stavi facendo ?!">>. Alice rispose <<"Ero svenuta...stavo riposando...">>. Sophie sobbalzò e spalancò gli occhi <<"Come sei svenuta ?! dobbiamo correre in ospedale e capire perché sei svenuta , andiamo di corsa">>. La prese per un braccio , e la stava per condurre fuori , ma Alice con un colpo secco si liberò della presa e disse <<" Sto bene! Non ci vado in ospedale ! Sono svenuta solo perché ero stanca...">>. Sophie si accigliò <<" Una che sviene in bagno non penso che stia "bene come" dici tu ...">>. Alice le rispose<<"Sto bene , non serve andare in ospedale. Mi basta solo qualche ora di sonno">>. Sophie le diede le spalle all' improvviso, mentre si allontanava le disse <<"Alice ... fai quello che cavolo vuoi ...">>.
Alice aveva il mal di testa che la martellava,non aveva la forza per continuare quella conversazione.Si incamminò verso la camera da letto e una volta arrivata difronte al letto vi si buttò a peso morto sopra . Si mise sotto le lenzuola perchè ,nonostante facesse molto caldo, aveva la pelle d'oca per il freddo. Non appena si mise con la testa sul cuscino si addormentò ed entrò nel mondo dei sogni, stava andando a incontrare Damian.
La madre intanto era ritornata dalla nipote e si era rimessa a giocare con i lego . La nipotina le mostrava orgogliosa quello che aveva creato con qualche mattoncino,  ma lei non riusciva a stare attenta , era troppo preoccupata per la figlia, la impensieriva il fatto che la relazione che la Alice aveva con Damian , invece di dargli amore e felicità , la stava "uccidendo" nel vero senso della parola.

Buona Lettura                                                                                   Christian Di Iorio

giovedì 9 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 9

Scena 9
"Il tassista"

Damian piangeva e urlava disperatamente . Il solo pensiero che potesse essere stata anche l'ultima volta per vedere sua moglie e sua figlia era troppo doloroso .Le lacrime correvano veloci per le mani e per le braccia , bagnando le maniche e i polsini della camicia di lino bianco .La scena dell'ultimo sorriso di Alice gli si era stampata nel cervello , quell'immagine continuava a bombardagli la testa.Quella scena lo accarezzava e gli si ritorceva contro allo stesso tempo. Poggiò le mani sul sedile di pelle nera logorato dal tempo e distese la schiena sul sedile appoggiando la testa sul poggiatesta. Il tassista lo guardava dallo specchietto in maniera assillante , ne aveva visti molti così, ma quel militare aveva qualcosa di diverso, era realmente disperato, non smetteva di piangere. L'autista si passò una mano tra i lunghi capelli neri , poi fece un lungo respiro e disse <<" E' dura vero ? E' molto dura . lasciare la famiglia, tutti i tuoi cari , tua moglie, i tuoi figli...è tutto molto difficile, purtroppo la vita ci mette difronte a delle scelte, poi siamo noi a decidere come comportarci. Tu hai scelto la vita militare , ora purtroppo devi fare dei sacrifici lasciare tutto e tutti , per andare in un luogo che potrebbe anche essere la tua tomba">> Damian alzò lo sguardo verso lo specchietto e guardò l'autista negli occhi , il militare si asciugò gli occhi stracolmi di lacrime con i polsini della giacca e poi aggiunse <<"Si, è molto difficile, soprattutto per chi ha un animo debole , la vita da militare è dura ">>- si sbottonò un bottone della camicia e continuò-<<"decisi di intraprenderla perché mi piaceva l'idea di poter difendere la mia patria , l'onore del combattere per il proprio paese , mi piaceva tutto del militare.. poi partii per la mia prima missione , erano due mesi che ero sposato, fu bruttissimo, i primi giorni guardavo di continuo le foto della mia famiglia , mia madre, mio padre , mia moglie, e le inzuppavo di lacrime tutti i giorni . Passati i primi mesi incominci a distrarti leggermente , incominci a concentrarti sul motivo per cui sei li , e soprattutto vedi avvicinare il giorno del tuo ritorno.">>. Il tassista sembrava distratto , ma in realtà aveva seguito tutto il discorso perché poi aggiunse <<"Lo so signore , ho accompagnato moltissimi militari sia all'andata che al ritorno delle missioni, posso assicurarle che tutti si comportano allo stesso modo, lei però mi sembra diverso, non so perché ma mi suscita una sensazione strana, comunque fatto sta che la scena più bella è quando ritornano , nel mio taxi , proprio dove è seduto lei , guardano le foto nei portafogli in silenzio , sorridono, sospirano , si assentano , e il momento migliore è quando arriviamo a casa e riabbracciano la famiglia, cerco di rimanere il più possibile per ammirare quelle scene...">>. Damian lo interruppe<<" Mi scusi se glielo domando , ma lei non ha una moglie ?". Il tassista sospirò , poi si accarezzo i baffi e gli rispose <<"Guardi , ce l'avevo, fino a 21 anni fa , mia moglie purtroppo mi ha lasciato da solo , è morta in un incidente stradale, proprio mentre stavamo tornando a casa dopo una festa di matrimonio, quella dannata sera avevo bevuto troppo, non dovevo guidare porca troia! Sbandai all'improvviso e uscimmo fuori strada , andammo a sbattere contro una quercia . L'impatto fu violentissimo, io svenni e quando mi risvegliai mi ritrovai con dei medici intorno in una sala d'ospedale ... poi mi diedero la triste notizia ...mia moglie era morta sul colpo...">>. Damian guardava pietrificato l'autista e si meravigliava della capacità con cui riuscisse a trattenere le lacrime su un argomento così toccante . Damian pensò che forse era meglio cambiare discorso e domandò <<"Senta, da quanto tempo ha questo taxi ?">>. Il tassista si mise arridere e rispose <<"Beh...sono circa quindici anni , siamo rimasti solo io e lei , è tutto quello che ho , non ho una casa , non ho una famiglia , ma almeno ho una macchina !">>. L'uomo baffuto scoppiò in una grossa risata che aveva però un sapore molto amaro . Erano circa tre quarti d'ora che stavano viaggiando e Damian domandò <<"Ma quanto manca alla stazione ?">>. L'autista rispose con fare sarcastico <<"Cinque minuti e siamo arrivati">>. Dal finestrino si intravedeva qualche rotaia , stavano arrivando alla stazione , il Taxi sfrecciava indisturbato verso il treno che avrebbe condotto Damian a Washington , stava per partire per la sua missione , l'attesa saliva , la voglia di tornare indietro aumentava , ma , purtroppo , non si poteva più tornare indietro.

mercoledì 8 aprile 2015

Buongiorno di Christian Di Iorio

Guarda il cielo ,il sole,le stelle ,la luna e pensa che tutto quello che stai osservando ha milioni ,o addirittura miliardi di anni ,è come se tutto fosse già esistito , è come se tutto fosse infinito . Ti accorgi allora di quanto sia grande il creato e soprattutto della nullità della nostra esistenza .

Buongiorno.                                       Christian Di Iorio

Romazo-Poi si vedrà-Scena 8

Scena 8
"Il falso sorriso"

Il taxi si allontanava e lei non poteva fare niente, si ritrovava impotente a lasciar partire il marito.Alice si girò dietro, c'erano le due Sophie. La "piccola" la guardava sorridente ,piena di gioia. E' bello il modo in cui i bambini riescono a rimanere estranei anche in casi estremi e la cosa più bella è che riescono a influenzare anche chi li circonda. Infatti, Alice ora sorrideva guardando sua figlia ,anche se, il suo sorriso era bagnato di lacrime salate.Era , purtroppo, un sorriso falso, che riusciva a mascherare benissimo tutto il dolore che provava e che aumentava a ogni metro che percorreva il taxi.
Sua madre la guardava , cercando di capire come stesse. Alice riusciva a camuffare benissimo il suo dolore , infatti Sophie pensava che fosse riuscita a superare la partenza di suo marito. Purtroppo non era così , nonostante sorridesse le lacrime continuavano a cadere,lente, ma scendevano.
Sophie notò che era tutta bagnata  e le disse <<"Alice rientriamo dentro, mettiti qualcosa di asciutto.">> Alice obbedì.Rientrarono , Alice si diresse direttamente in bagno .Entrò ,chiuse a una mandata la porta , si mise di fronte allo specchio del lavandino , appoggiò le mani sul lavamani , si guardò allo specchio, quel meraviglioso sorriso era già scomparso, stava piangendo di nuovo a singhiozzi . Le lacrime cadevano nel lavandino , erano tante , Alice era sempre più debole , si inginocchiò di fronte allo specchio, era esausta , voleva morire in quel momento , voleva un po di pace e non sapeva come trovarla . Si sentiva abbandonata da tutti e tutto ,si sdraiò a terra ,guardava fissa il soffitto, gli occhi gli bruciavano terribilmente, stava ansimando, la testa gli era diventata pesantissima e gli faceva malissimo. Distese le braccia a terra a mo di croce latina , ora era veramente distrutta. Girò la testa verso destra, poggiò la guancia nella pozzanghera fatta dalle sue lacrime, e rimase a guardare la sua mano che pian piano si rilassava ,d'un tratto una sensazione di pace la pervase, tutto ciò che era intorno a lei si rimpicciolì, gli occhi si chiusero lentamente , tutto si oscurò all'improvviso.
Intanto, in salotto le due Sophie stavano giocando con i lego a terra , la piccola Sophie, fortunatamente, era all'oscuro di tutto e giocava tranquilla e spensierata .Anche la nonna si era fatta prendere dalle costruzioni e giocava insieme con la nipotina, ignorando però che Alice era in bagno già da un quarto d'ora.Le due si stavano divertendo , finalmente Sophie poteva passare tutto il tempo che voleva con la sua nipotina.
Era passata mezz'ora e la madre di Alice incominciò a preoccuparsi , guardava ansiosamente l'orologio,il tempo passava veloce, ma di sua figlia nessuna traccia . Prese la decisione di andare a dare uno sguardo in bagno per vedere cosa stesse succedendo. Disse alla nipote <<"Sophie continua a giocare nonna torna subito.">>. si incamminò verso il bagno . Tentò di aprire , la porta era chiusa a chiave , bussava forte, ma Alice non rispondeva . Sophie incominciò a preoccuparsi, non rispondeva nessuno. 

Buona lettura                                                                            Christian Di Iorio 

Buongiorno di Christian Di Iorio

Prendi un foglio di carta e una penna e inizia a scrivere ,vedrai che non riuscirai a smettere ,l'emozione è indescrivibile ,quando rileggi ciò che hai scritto ti batte forte il cuore ,dimentichi tutto,la mente si libera ,l'unico tuo problema sarà stare attento all'inchiostro che finisce .

Buongiorno.                                                               Christian Di Iorio

martedì 7 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 7

Scena 7
"L'ora del saluto"

Erano li, tutto gli girava intorno lentamente,il mondo si era fermato all'improvviso non appena era iniziato l'abbraccio. Quello stringersi forte di quei due corpi aveva una potenza incredibile , era praticamente devastante , i due avevano dimenticato tutti i problemi che li assillavano , soprattutto la partenza di Damian . La stupenda scena fu interrotta dalla voce rauca dell'autista <<"Signore dovremmo andare, altrimenti rischia di perdere il treno">>.Damian si voltò verso il taxi e gli rispose quasi intimorito <<"Si, mi dia solo un altro minuto">>.L'autista accennò un lieve sorriso con il lato destro delle labbra, poi annuì lentamente. 
Alice allungò le mani verso il viso di Damian e lo girò verso di lei .Alice lo guardò, profondamente ,fissando i suoi occhi marroni .All'improvviso fece un sospiro profondo e disse<<"Damian scusa per tutte le grida , le parole forti che ti ho urlato contro...">> Damian la guardò , era bellissima, nonostante il dolore che l'aveva massacrata nei giorni precedenti lei rimaneva li,più bella di prima,con gli occhi lavati dalle lacrime e il viso pallido .
Damian chiuse per un secondo gli occhi, poi aggiunse <<"Amore, tu non hai bisogno di scuse , tu hai bisogno di affetto. Guardati , sei stata martoriata dal dolore in questi tre giorni ma rimani sempre stupenda , hai solamente bisogno di un po d'amore , cosa che io per un po di tempo non potrò darti, affidati a tua madre , e all'affetto che ti riserva nostra figlia Sophie tutti i giorni con i suoi meravigliosi sorrisi, ti prometto che quando tornerò non ti abbandonerò mai più...">>. Alice sorrise, i due si avvicinarono ancora di più , stavano per baciarsi,le labbra si sfioravano, i respiri si unirono in un connubio d'amore incredibile , gli occhi quasi si fondevano ... quando all'improvviso con un movimento secco si baciarono , le labbra si premettero a vicenda ,i respiri si unirono per formare un bacio incredibile ,gli occhi si raggiunsero . Era meraviglioso , era il saluto più bello che si potessero dare dopo tre giorni di agonia ,poteva essere l'ultimo bacio prima di partire , ma poteva essere anche l'ultimo bacio di sempre , e lo sapevano entrambi .
Il tassista ammirava esterrefatto , era tardi , dovevano partire, eppure gli occhi volevano ancora gustare qualche momento di quella scena stupenda.
Aspettò qualche altro istante poi richiamò l'attenzione di Damian <<"Signore dobbiamo andare , è ora purtroppo ">> Damian fece cenno di si con la mano sinistra .Il bacio finì, era il momento di andare , Damian si staccò da Alice la guardò per l'ultima volta in viso. Aveva smesso di piovere,il cielo si era asciugato le lacrime, stava uscendo il sole. La luce illuminava il volto di Alice inzuppato di pioggia ,Damian la guardava sorridente , Alice disse un un ultima frase prima di salutarlo definitivamente <<"Promettimi che tornerai">> Damian si avvicinò alla guancia rossa di Alice e gli diede un bacio, poi aggiunse <<"Ovvio che tornerò..">>. Alice sorrise .Damian le accarezzò il viso poi si voltò e si diresse verso il taxi , chiuse la portiera e esclamò <<"andiamo">>.L'autista obbedì , mise in moto la macchina e partì. Damian guardava fuori tramite il finestrino pieno di graffi e rovinato, guardava Alice , intanto uscirono fuori la suocera con in braccio la piccola Sophie che salutava con la mano destra facendo destra e sinistra con il braccio . Damian li fissava , man mano si allontanavano sempre di più e quando il taxi voltò l'angolo non li vide più. Damian portò le mani al volto ed esplose in un piano di disperazione. Il tassista lo guardava dallo specchietto retrovisore ,aveva visto molte volte quei pianti quando accompagnava i militari. Quelle erano scene dell'arrivederci , o dei possibili adii , tutto spettava al fato. 

Buona lettura                                                                     Christian Di Iorio

Buongiorno di Christian di Iorio

"Era tutto li, racchiuso in una rosa che stava per sbocciare,in un'ape che stava per rubare il polline da una margherita , in un bruco che si era appena trasformato in una splendida farfalla ,nelle piccole formiche che da grandi lavoratori non si stancavano mai nel portare il cibo nel formicaio per prepararsi al grande inverno,nel frutto di un albero, in una foglia che si stacca dal proprio ramo. Era tutto li, davanti ai nostri occhi , eppure ci passava inosservato, tutta la meravigliosa immensità della natura .

Buongiorno                                                                                          Christian Di Iorio
P.S nella giornata odierna sarà pubblicata la parte sette del romanzo.

lunedì 6 aprile 2015

Buongiorno di Christian di Iorio

Faceva caldo ,molto caldo .Il sole scaldava i volti della gente dopo sei mesi di pioggia ,gli uccelli cantavano le loro melodie preferite ,gli alberi si facevano belli e si adornavano con fiori di tutti i colori , qualcosa nell'aria stava cambiando ,stava diventando tutto più bello , il sole,il cielo,gli alberi ,gli animali. Tutto sembrava essere diventato più confortevole , anche il vento , che era diventato più caldo , ti accarezzava dolcemente il viso e ti portava ,senza accorgertene sulla riva del mare .Era arrivata la primavera è sembrava che tutti se ne fossero accorti ,l'estate ci correva dietro ansiosa di raggiungerci , era lì,pronta per raggiungerci ,e io solo pensiero provocava in noi immagini stupende ,che prima o poi sarebbero diventate realtà .

domenica 5 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 6

Scena 6
"L'abbraccio doloroso"

Era ancora mattina, eppure la famiglia Scott si trovava all'oscurità, la notizia della partenza di Damian aveva buttato tutta la famiglia in un baratro di angoscia incredibile, d'un tratto ciò che circondava Alice e Damian aveva perso colore e vitalità,era tutto spento, sembrava come se il tempo si fosse dimenticati di loro. Si guardavano i due , di continuo, cercavano di capire se tutto quello che stava accadendo fosse vero, se realmente Damian dovesse abbandonare di nuovo la famiglia per gettarsi nelle grinfie della pericolosità della guerra. 
Era tutto vero, purtroppo Damian doveva partire, doveva abbandonare Alice e la piccola Sophie per vederle chissà tra quanto tempo, ma soprattutto per vederle perché le insidie della guerra erano molte. Alice era appoggiata al muro che ormai aveva preso le sembianze di una cascata lambito dalle sue salate lacrime che lo percorrevano per intero. Era straziata, sbranata dal dolore,distrutta da quella notizia, quella sentenza, che le aveva dato quella lettera , le aveva lacerato il cuore . Senza alcun motivo , forse comandata dal dolore , Alice si mise ad urlare contro il marito <<" Perché?!?Damian perché?!?Perché ti ho scelto,perché hai deciso far vivere a me e soprattutto a tua figlia questa tua fottutissima vita da militare ?!?Perché?!? Rispondimi !!">>.Le parole di Alice risuonavano come una scarica di manrovescio dritta al cuore ,che Damian a stento riusciva a sopportare. Difronte alle parole , durissime, della moglie , Damian cadde ,impotente in ginocchio.
La scena era straziante, Alice continuava a imprecargli contro senza alcun apparente motivo , e Damian subiva impietoso il fiume di dolore che quelle parole della sua tanto amata moglie gli provocavano.
La madre di Alice , dopo aver fatto tranquillizzare e addormentare dolcemente tra le sue esperte braccia la nipotina , udendo le grida che provenivano dal corridoio vi si avviò incontro .Vi si trovò difronte a una scena pietosa, corse da sua figlia , l'abbracciò e le sussurrò nell'orecchio a voce bassa <<" Finiscila, non è mica colpa sua !">> Poi la condusse in camera da letto, lasciando da solo Damian, in ginocchio, illuminato solamente dalla luce del sole stanco che invano cercava di consolarlo . Damian passò due notti insonni , assillato costantemente dalle parole della moglie che gli risuonavano in testa ventiquattro ore su ventiquattro e soprattutto dal viaggio che lo aspettava . I due giorni successivi volarono praticamente e così arrivo subito giovedì, il giorno della sua partenza, il giorno più brutto.
Si era preparato la borsa il giorno prima ,con le varie divise,biancheria intima,rasoio,schiuma da barba .Era tutto pronto. Erano le due e mezza e alle tre sarebbe arrivato il taxi che lo avrebbe accompagnato alla stazione . Aveva mezz'ora per salutare tutti, diede un bacio alla piccola Sophie, salutò la madre di alice con un abbraccio caloroso,poi si diresse verso la camera da letto , dove stava ancora riposando Alice,per salutarla. Alice aveva una faccia a dir poco cadaverica,insonne da due notti, aveva delle occhiaie terrificanti, e il viso incredibilmente pallido. Appena Damian aprì la porta , sua moglie lo scacciò con un violento <<"Vattene!">> allora capì che forse era meglio lasciar perdere. Ritornò alla porta, prese il borsone con la mano destra , aprì la porta, si fermò per un secondo sull'uscio a rimirar quella che era la sua casa , poi gli diede le spalle e uscì fuori ad aspettare il taxi appoggiato, con le gambe incrociate e le mani in tasca , al cancello.
Il taxi arrivò con cinque minuti di anticipo, mise il borsone nero nel portabagagli, e non appena stava per chiudere la portiera della macchina e partire si sentì un grido <<"Damian!Fermati!Aspetta!">>. era Alice che correva nel corridoio , apriva la porta , e si incamminava verso Damian per salutarlo. Damian riaprì la portiera di corsa e si mise a correre verso Alice. Il cuore aveva ricominciato a battere dopo due giorni di agonia , il viso si era acceso di una leggera luce di una fioca felicità . Gli occhi di entrambi si erano inumiditi. Si abbracciarono , le lacrime cadevano a volontà e si mescolavano in un variegato di emozioni che Alice e Damian non avevano mai provato prima d'ora . Incominciò a piovere, le nuvole si erano commosse alla vista di quella scena , piangevano e bagnavano i due , lavandoli improvvisamente dal dolore di quei tre dannatissimi giorni, qualcosa di incredibile stava accadendo,era indescrivibile, quel semplice abbraccio, era più di un semplice abbraccio ,simboleggiava il legame,indissolubile, che le loro anime avevano stretto in matrimonio quattro anni prima. Finalmente Alice sorrideva, forse aveva capito che l'amore che provava per Damian gli avrebbe permesso di superare tutti gli ostacoli che la vita gli avrebbe messo davanti, anche i più difficili , era tutto bello in quel momento , ma già sapeva che questo non sarebbe durato a lungo.

Buona Pasqua e buona lettura.                                                                     Christian Di Iorio

Buongiorno da Christian Di Iorio

È l'evento principale del cristianesimo,la base delle antiche scritture ,il momento in cui la vita terrena e la vita spirituale di Gesù Cristo si fondono in un connubio perfetto d'amore verso gli esseri umani ,è l'espressione maggiore della fede cristiana , è qualcosa di indescrivibile ,qualcosa che riunisce tutti gli anni tutti i cristiani in una settimana di penitenza (settimana santa ) nella quale si attende,tutti insieme riuniti , la resurrezione di Gesù .È il giorno in cui la luce ha prevalso definitivamente sulle tenebre .È la Pasqua . La festa per eccellenza della nostra fede ,la festa che attendono con ansia i bambini per le tanto amate uova di cioccolato ,chili e chili di cioccolata ,il sogno di ogni bambino,o perlomeno era il mio fino a qualche anno fa . Oggi è Pasqua ,le campane suonano a festa ,si respira aria nuova ,aria di salvezza , usciamo fuori e apriamo il cuore al mondo che gli griderà incontro a scuarciagola  "CRISTO È RISORTO".

Buongiorno e buona pasqua .                                          Christian Di Iorio 

sabato 4 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-scena 5

Scena 5
"Il momento più brutto"

La tensione nell'aria squarciava a metà il silenzio e si faceva spazio tra i mille pensieri che assillavano la mente dei due coniugi .Intanto le due Sophie in salotto si erano accorte che qualcosa non andava e ora giacevano sdraiate sul divano in silenzio in attesa di qualche segnale. Damian sollevò per un secondo lo sguardo dalla busta, voltò il capo verso Alice e intravide che aveva già gli occhi lucidi che stavano per straripare.Damian si rigirò verso la busta, l'odore del timbro con la scritta "Washington D.C." ancora si percepiva nell'aria, quel dannato timbro rosso sangue poteva significare troppe cose , troppe fottutissime cose.Allora Damian, fece un sospiro nervoso, portò la mano destra dietro al capo e si grattò ansiosamente,poi la riportò sulla busta, la fronte si inumidì rapidamente di sudore. Era tutto pronto,aveva deciso di aprire la busta.
Portò la mano destra sul bordo destro della busta e incominciò a strapparlo. Il rumore della busta che si strappava risuonava assordante nel silenzio che si era creato. Damian aveva la gola secca e cercava di inumidirla ingoiando saliva, ma non funzionava, la gola era sempre più secca per la tensione.Il cuore batteva all'impazzata. Intanto, la mano destra di Damian era arrivata a fine bordo. La busta era aperta.
Con fare intimidatorio allontanò la busta per un secondo, ma Alice gli urlò contro<<"Damian sbrigati!non serve a niente perdere tempo! apri immediatamente quella dannata lettera!">>. La piccola Sophie , sentendo urlare la madre , si mise a piangere e la nonna la strinse in un forte e caloroso abbraccio.
Intanto, nel corridoio che conduceva in cucina,Damian era ormai deciso a aprire quella busta, infilò due dita nella fessura che aveva creato prima sul bordo e con l'indice e il medio sfilò il foglio che conteneva la busta .Sulla lettera era stampato lo stesso simbolo che era stampato sulla busta con l'aquila ad ali aperte. Il foglio su cui era scritta la lettera era di un giallino spento che provocava una certa angoscia.Lo scritto iniziava così 

"Egregio Sign. Scott
la seguente lettera è stata formulata e rappresenta la convocazione per tenere un'incontro con il generale Mc Kennedy per discutere riguardo alla sua imminente partenza per il Vietnam ..."

La lettera continuava con il luogo dell'incontro, che era Washington, e poi , a righe sottili , sotto allo scritto, c'era una frase:

"All'interno della busta troverà il biglietto per il treno ..."

La lettera si concludeva con :

"Distinti saluti Ufficiale Scott, la aspettiamo."

Damian era quasi in lacrime. Si voltò , per l'ennesima volta, verso la moglie. Alice stava piangendo appoggiata con entrambi le mani al muro, singhiozzava , non riusciva a smettere , non riusciva a capacitarsi che Damian dovesse lasciarla sola per l'ennesima volta per chissà quanto tempo . Sapeva che aveva sposato un militare, e sapeva che quella era la vita che l'aspettava , ma ora era diventato tutto difficile, e Alice non sapeva come fare.

Buona Lettura                                                                                        Christian Di Iorio 

Il Buongiorno di Christian Di Iorio

Non c'è niente di più devastante di una penna e un foglio di carta , perché con questi due semplici oggetti puoi sollevare il tuo pensiero dove gli altri nemmeno immaginano,puoi gridare agli altri i tuoi diritti,puoi viaggiare con la mente e inventare posti che nessun'altro conosce,puoi immaginare persone,eroi,luoghi meravigliosi tutto quello che vuoi. La cosa più bella però , è che scrivendo tutto ciò che immagini puoi farlo conoscere a tutte le persone che vuoi e puoi accompagnarle mano nella mano nel mondo che hai creato.

Buongiorno                                                                                   Christian Di Iorio

venerdì 3 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-scena 4

Scena 4
"Una mattinata strana"

Damian aprì leggermente gli occhi e vide che alla sua sinistra, di fianco a lui, non c'era più Alice .Si mise con la pancia rivolta verso il soffitto e le braccia conserte dietro la nuca per rilassarsi e svegliarsi piano piano.Il sole ,che gli accarezzava il busto, era strano.Non era come quello del giorno prima che era violento, forte, che per poco non cuoceva tutto ciò che incontrava, questo era strano, molto strano, era molto più debole del giorno prima. Damian si sveglio con una stranissima e alquanto anormale ,dato che faceva abbastanza caldo, pelle d'oca. Quella mattina era tutta completamente strana , l'aria era pesante, quasi si faceva fatica a respirare. Era il preannuncio di qualcosa di brutto , un brutto presentimento, e Damian, sfortunatamente, lo aveva già capito.
Si alzò di scatto dal letto e si diresse verso l'armadio, aprì il secondo cassetto dei cinque della cassettiera e vi sfilò una t-shirt di colore blu scuro.L'appoggiò delicatamente sul suo corpo tonico e si incamminò verso la cucina.
La sveglia della cucina segnava mezzogiorno e diciassette , Damian aveva dormito molto masi sentiva comunque frastornato.Alice stava preparando il pranzo in cucina mentre le due Sophie erano in salotto a giocare sul divano. Damian entrò in cucina e salutò la moglie con un tenero <<"Buongiorno amore">> condito da un soffice bacio sulla guancia, dopo di che aggiunse <<"Amore penso di essere malato,avò qualche linea di febbre, perchè stamattina mi sono svegliato con lapelle d'oca anche se fa caldo... ">> Alice lo guardò un secondo frastornata, poi accennò un lieve sorriso e rispose<<"Amore non penso tu sia maleto, comunque se continui a sentirti così chiamiamo il med...">> il dialogo fu interrotto dal "driiiin" del campanello di casa. Damian si avviò per aprire la porta con una corsetta apparentemente stanca. Aperta la porta si trovò di fronte al postino chereggeva una busta con su scritto "ufficiale Scott" nella mano destra.Il postino guardò in faccia Damian e poi disse <<"Il signor...Damian Scott?">>Damian annuì nervosamente, poi continuò il postino<<"C'è posta per lei , metta una firma qui per presa visione ">> il postino gli consegnò carta e penna dove Damian appose la firma senza dire una parola .Damian aveva cambiato colore in volto, da rosa carne il suo viso era diventato di un grigiore assurdo.Mentre , una volta congedato il postino, si stava dirigendo di nuovo in cucina, e reggeva la busta che gli avevano appena consegnato tra le mani mentre la guardava , quando tutto d'un tratto si fermò e irrigidì improvvisamente . Sulla busta era stampato un simbolo di forma circolare con una grossa aquila al centro che manteneva , con la zampa destra,un ramoscello con tredici foglie e tredici frutti, e con la zampa sinistra tredici freccie di colore bianco. L'aquila nel becco reggeva una striscia con scritta sopra la scritta " E pluribus Unum",frase composta anch'essa dall'elemento del tredici , e cioè da tredici lettere.Al di sopra del capo dell'aquila era disegnata una stella di Davide composta da tredici stelle.Sopra il busto del maestoso uccello era disegnato uno scudo con tredici bande bianche e rosse.
Ma quello che più spaventava Damian era la scritta che si esponeva maestosa intorno al simbolo che diceva "DEPARTMENT OF STATES-UNITED STATES OF AMERICA".
Sotto il simbolo c'era un timbro di colore rosse che risaltava agli occhi sulla busta bianca in maniera incredibile con la scritta "Washington D.C.".
Mentre Damian era fermo ad ammirare preoccupato lo spettacolo pietoso di quella busta , passò alice che vedendolo pietrificato gli chiese <<"Damian, amore, perchè sei fermo in mezzo al corridoio e guardi fisso quella busta ?">>.Damian senza alzare lo sguardo rispose<<"Alice...è una lettera , viene da Washington, l'ha mandata l'esercito...">>. Alice sentendo le parole del marito impallidì, quella lettera di poche righe poteva voler dire tante cose, ancora non l'avevano aperta , ma purtroppo avevano gia capito di cosa si trattasse .

Buona lettura                                                                                           Christian Di Iorio 

Buongiorno con filosofia da Christian di Iorio

Affogare nei propri sogni, strozzarsi con le proprie utopie,gettarsi giù dal dirupo delle proprie chimere .Sono queste le uniche morti degne di questo nome al giorno d'oggi , nel ripugnante mondo che ci circonda.

Buongiorno da Christian di Iorio

giovedì 2 aprile 2015

Romanzo-Poi si vedrà-Scena 3

Scena 3
"La notizia tanto attesa"
 Damian fece come per schiarirsi la voce con un colpo di tosse che spezzò in frammenti il silenzio inquietante che si era formato nella stanza,prese il bicchiere pieno per metà di vino rosso d'importazione italiana , fece un paio di sorsi , fissando imperterrito Sophie. Poi posò il bicchiere, fece un lungo sospiro , che per fece quasi svenire Sophie, si strizzò gli occhi e finalmente aprì la bocca e disse <<"Sophie...la tua richiesta mi sembra abbastanza ...diciamo giusta, per tutto quello che hai vissuto , per l'età che hai e anche per gli acciacchi che la vecchiaia ti porta...ma penso essenzialmente che se tu debba trasferirti qui a casa Scott in maniera permanente , noi tutti compresa te stessa dovremmo cambiare le nostre abitudini di vita. Certo, sarebbe una comodità per Alice che ,quando io sono al lavoro , si trova a crescere la piccola Sophie e a svolgere le faccende di casa completamente da sola , quindi penso che se anche tu accetti di cambiare un po' il tuo stile di vita e di dedicare un po' più di tempo a Sophie ... saresti la benvenuta .">> . Il viso di nonna Sophie si illuminò di una gioia che non vedeva da anni,gli occhi incominciarono a brillare,il cuore a battere forte,era tutto vero,la vecchia Sophie aveva finalmente di nuovo una famiglia con cui passare del tempo senza essere mai più sola e soprattutto poteva passare del tempo con la sua amata nipotina. Anche Alice aveva gli occhi brilli e per poco non piangeva , corse subito ad abbracciare sua madre, i volti delle due donne si accesero di un sorriso indelebile . Anche sul volto soddisfatto di Damian aleggiava un lieve sorrisino e guardava la scena compiaciuto della sua scelta . Le due Sophie passarono il pomeriggio restante in costante compagnia, senza staccarsi minimamente l'una dall'altro e, intorno alle dieci di sera , dopo aver cenato di nuovo tutti insieme, si addormentarono entrambe sul letto della nonna , abbracciate a mo di lucchetto sapendo che nessuno, almeno per ora , le avrebbe più separate. Il buio della notte era arrivato , le due Sophie dormivano beatamente sul letto, era circa mezzanotte ed era arrivata l'ora di dormire anche per Damian e Alice . Damian si era già fatto la doccia e si era disteso sulla sua parte di letto e guardava la TV mentre aspettava Alice che si lavasse e si mettesse il pigiama. Alice impiegò circa 20 minuti per mettersi a letto, poi raggiunse Damian , e si distese alla sua sinistra . Damian spense la TV e si girò verso sinistra col corpo per guardare la spettacolare meraviglia del viso di Alice. Dopo qualche istante di compiacimento della bellezza di sua moglie , Damian le si avvecinò all'orecchio e le sussurò con voce stentata <<" Ti amo maledettamente ">>. Poi le regalò un bacio delicato sul collo e ritornò al suo posto . Alice lo guardò in quei suoi profondi occhi marroni e gli rispose , quasi senza voce , con queste parole <<"anche io ">>.Poi chiuse gli occhi e si addormentò dolcemente, Damian accennò un sorriso , le diede un altro bacio sulla guancia si rigirò sull'altro fianco e si addormentò lentamente anche lui.

Scena 2-Poi si vedrà-Romanzo

Scena 2
"Una decisione alquanto importante per tutti"

Era domenica,una domenica di Agosto,e,come ogni buon cristiano che si rispetti, la famiglia Scott si recava a messa nella cappelletta del quartiere. Dopo la  messa, Damian e Alice incontrarono due vecchi amici di famiglia che gli domandarono <<" Ehi ! guarda chi si rivede dopo anni e anni , Damian e Alice , e quella chi è ?Vostra figlia ?">>- Damian annuì-<<"Quanti anni che non ci vediamo, come va , tutto bene ?">>- continuò l'anziano signore-<<"Ah Alice dimmi un po, ma tua madre come sta? Ricordo che dopo la morte di tuo padre non l'aveva presa molto bene, ora come sta ?">>.Alice le rispose con gli occhi umidi di lacrime <<"Beh...fortunatamente, mia madre è una donna dall'animo molto forte, ha passato un periodo molto, ma molto difficile nel quale era caduta in depressione che la stava uccidendo, ma fortunatamente, dopo aver sofferto molto, e aver lottato come una leonessa contro la depressione , ne è uscita ,ripetendosi giorno dopo giorno che "la vita va  avanti", è riuscita a lasciarsi alle spalle quella grave perdita">>.Il padre di Alice, Jake Likely, era morto dopo aver combattuto una grave malattia per circa venti anni che lo aveva costretto sulla sedia a rotelle . Ritornando a noi, dopo la cerimonia, fecero ritorno di fretta a casa perché quella domenica ospitavano per la prima volta dopo due anni , più precisamente dalla morte di Jake, il padre di Alice,la madre di Alice, Sophie (si, la nipotina si chiamava come lei ).Sophie era una bella donna, la figlia assomigliava dannatamente a lei, sembravano fatte con lo stesso stampo, Sophie aveva però, i capelli ricci e neri, questa era l'unica nota di differenza tra le due , poi avevano stesse sopracciglia sottili e molto marcate , stessi lineamenti del viso, stessi occhi azzurri, ed entrambe fumavano Lucky Strike in quantità industriale,ma questo non sembrava invecchiarle più di tanto ma al contrario le donava quel fascino e quell'eleganza in più.Sophie aveva una cicatrice sul petto che si portava dietro fin da bambina , se l'era procurata gettandosi addosso una pentola d'acqua bollente all'età di sei anni , mentre i genitori erano distratti.Damian, Alice e la piccola Sophie arrivarono a casa e trovarono, parcheggiato di fronte casa loro,un taxi Austin FX4 nero,leggermente impolverato, di importazione rispettivamente londinese. Se ne vedevano pochi in giro in giro a New York, e tutti quelli che si vedevano erano di importazione inglese. L'Austin FX4 aveva avuto molto più successo in Inghilterra dove era molto diffuso,soprattutto di colore nero.Si aprì una portiera dell'automobile e dal taxi scese una signora ,con i capelli ricci e neri e una sigaretta accesa tra le dita della mano destra e una cicatrice sul petto, era arrivata Sophie. La donna scese dalla macchina insieme ai bagagli e non appena intravide la nipotina le partì un sorriso a trentadue denti che sembrava non finire mai. La piccola Sophie scese di corsa dalla macchina del padre e corse ad abbracciare la tanto amata nonna. Scesa dal taxi, lasciò le valige a terra e corse incontro a sua nipote con l'intento di abbracciarla.Le due si abbracciarono per un paio di minuti, in questo tempo si mescolò tutta la voglia e la mancanza che avevano l'una dell'altra , il tempo intorno a loro si fermò per un istante ,tanto da far sembrare che quell'abbraccio non finisse mai,tutto era fermo,le uniche cose che ancora avevano movimento erano le lacrime di entrambe che scendevano imperterrite fino a baciare la spalla dell'altra e soprattutto i loro sentimenti,le loro emozioni,che danzavano a braccetto intorno al loro abbraccio regalandogli finalmente l'emozione più bella : la felicità.Dopo aver asciugato le lacrime la nonna e la sua nipotina si avviarono verso Damian e Alice per salutarli e finalmente poi rincasare verso casa Scott.Il pranzo passò tra una chiacchierata e una risata senza nemmeno accorgersene più di tanto.Mentre Alice si recò in cucina per prendere "l'apple pie" (torta di mele americana) , Sophie decise che era l'ora di comunicare la sua decisione <<"Damian,Alice volevo comunicarvi di aver preso una decisione , sempre se voi acconsentite ovviamente ,dato che ,Alice,tuo padre mi ha lasciata sola due anni fa ormai , la vecchiaia incombe su di me , e vorrei passare un po più di tempo con la nipotina che porta il mio stesso nome per vederla crescere un po ...ecco...mi domandavo...volevo chiedervi se potevo trasferirmi qui da voi , in maniera permanente intendo ...">>.Una goccia di sudore si presentò sulla fronte umida di Sophie. Damian deglutì, inarcò la fronte e alzò il sopracciglio sinistro , stava per parlare .Intanto nella stanza si era formato un silenzio assordante,nel quale si facevano spazio solo i respiri dei presenti,l'aria era abbastanza tesa perchè per Damian e Alice la decisione era abbastanza importante .

Il buongiorno di Christian Di Iorio

Ti svegli, apri gli occhi , sbadigli , ti alzi da letto , corri sul posto più alto che conosci e ti siedi ,ammiri l'orizzonte e pensi che il mondo intero e tutto ciò che ci circonda ,tutto ciò che vediamo intorno a noi, ci appartiene in qualche modo,in qualche modo fa tutto parte della nostra esistenza ,in qualche modo tutto ci appartiene ,è tutto strettamente collegato ,le esistenze di tutto quello che ci circonda,compresa la nostra fa tutto parte di un progetto,stilato da dio,che ora ammira la sua creazione a braccia conserte ,con un accenno di sorriso,ma con una lacrima sul viso ,seduto sul posto più alto del paradiso ...
                                                                                         Christian Di Iorio

mercoledì 1 aprile 2015

Fermarsi

Non c'è niente di più bello che fermarsi e godersi tutto quelle emozioni che la vita ci ha regalato e che soprattutto ci regalerà,i nostri primi passi,la nostra prima uscita,parlare con la ragazza che tanto ti piace per la prima volta,uscire con quella ragazza,la nostra prima gita di più giorni,il non stare alle regole dei genitori, la prima sigaretta,la prima sgridata per una scemenza fatta coni tuoi migliori amici e cioè quelli che ci saranno per sempre,i primi casini, la maturità,l'università, il primo bacio,l'emozione di presentarla ai tuoi, la tachicardia per la prima volta, l'emozione della patente,il primo giorno di lavoro, il giorno del matrimonio, la nascita del nostro primo figlio,tutti i bei momenti passati insieme,il vederla invecchiare, le prime rughe, tuo figlio/a diventa grande e vedi che incomincia a ripercorrere tutto il ciclo che tu hai già percorso. Perché la vita è un altalena di emozioni, una volta che ti sei stancato di dondolare scendi , e sale tuo figlio e l'altalena continua a dondolare proprio come faceva con te poi sta a noi spingere più forte con i piedi ,usare la nostra forza per andare più in alto...senza dimenticare che più vai in alto più torni indietro ...
                                                                                                               Christian Di Iorio

Romanzo -Poi si vedrà-Scena 1

Scena 1
    "Un dolce risveglio"
La tenda danzava sul pavimento e accarezzava il muro con il suo splendido cotone bianco.Il balcone, socchiuso, tralasciava entrare qualche spiffero d'aria fresca. Fuori il sole sbatteva violentemente e cuoceva praticamente tutto ciò che baciava . L'aria era secca, molto secca, e il sole la rendeva ancora più arida e irrespirabile . Il ticchettio della sveglia risuonava assordante nel silenzio taciturno della stanza, segnava le undici precise .Era agosto , l'estate gioiva festosa sotto il cielo cristallino , a quest'ora le urla dei bambini rieccheggiavano in tutte la case di via "B.Franklin" , per via delle finestre aperte in cerca di refrigerio. La stanza era la stessa da quattro anni , molto semplice, era arredata da due comodini , un armadio, una scrivania, e un letto matrimoniale , tutto rigorosamente in ciliegio. La stanza era abbastanza grande, e la luce che penetrava dal vetro del balcone illuminava sapientemente tutti gli angoli . Il piastrellato era composto da mattonelle di colore rosa carne che donavano una particolare eleganza a tutta la stanza.Disteso sul letto c'era un groviglio umanocomposto da due corpi, un uomo e una donna ,marito e moglie , più precisamente Alice Likely e Damian Scott. Riposavano beati sul letto dopo una notte di passione,Alice era con il capo sul petto di Damian e intanto lo abbracciava con entrambe le braccia.Era una donna meravigliosa, due grandi occhi azzurri le risplendevano in viso come due corpi celesti, aveva dei capelli ricci e biondi lunghi fino alla spalla. Era alta un metro e sessantotto centimetri e pesava all'incirca 67 chili . Adorava bere il thè con le amiche e "spettegolare" di tutto il vicinato, e soprattutto amava fumare, più precisamente "Lucky Strike" da venti, questa era una “tradizione” che le aveva tramandato sua madre che fumava anch'essa le medesime sigarette. Il marito, Damian Scott,era un ragazzo alquanto semplice, vestiva spesso sportivo nel tempo libero per stare comodo. Aveva il corpo molto robusto e muscoloso, modellato da anni e anni di addestramento per diventare quello che era e cioè un ufficiale dell'esercito degli Stati Uniti D'America .Aveva avuto un infanzia abbastanza complicata,ma col tempo era riuscito ad evadere da tutti i suoi problemi intrapendendo la vita militare. Era un ottimo padre, nonostante non fosse sempre presente in casa riusciva a trasmettere alla figlioletta Sophie tutto l'affetto di cui aveva bisogno. Damian era un uomo molto attraente, fisico muscoloso, occhi azzurri, alto un metro e settantanove centimetri e pesava circa 77 chilogrammi, un gran bel pezzo d'uomo non c'è che dire. Damian e Alice si conoscevano da moltissimo tempo, fin da bambini, il loro amore era uno di quelli già scritti prima che nascano, difficile avere una storia d'amore come la loro che si conoscono da così tanto tempo. La scintilla scoppiò in una sera passata in un bar del centro città , dopo la quale passarono una vera notte di passione , di quelle che ti ricordi per tutta la vita, dopo la quale non si sono mai piu separati.
Damian interruppe il silenzio con un lungo sbadiglio. Subito dopo si avvicinò prima al collo, che bacio nella maniera più delicata possibile, poi si avvicinò all'orecchio e le sussurrò lentamente <<"Buongiorno amore">>. Alice aprì lentamente gli occhi, e per un secondo rimase ad ammirare Damian che continuava a fissargli gli occhi. Poi esclamò <<"Amore, perchè mi fissi">>-risata-<<"ho qualcosa che non va ?">>.Damian alzò un sopracciglio e le rispose con voce debole <<"Si, sei troppo bella">> , entrambi si guardarono negl'occhi per qualche istante poi si misero a ridere . Alice aggiunse<<"Amore, oggi cosa facciamo?">> e il marito con fare tenero le si avvicinò alle labra e disse <<"Poi si vedrà...">>. e i due si baciarono appassionatamente .